La classifica

Acqua e rifiuti penalizzano Salerno

La città guadagna sedici posizioni, ma sconta la grave dispersione nella rete idrica e il crollo della raccolta differenziata

SALERNO. Pochi primati e tante maglie nere per Salerno nel 23esimo rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente e Ambiente Italia, pubblicato ieri in collaborazione con Il Sole 24 Ore. Nella classifica generale dei capoluoghi di provincia guadagna sedici posizioni, passando dal 67esimo posto del 2011 al 51esimo del 2015. Ma se su depurazione ed energie rinnovabili siamo al top in Italia, su rifiuti, trasporti, qualità dell’aria e verde siamo ancora lontani dalla top ten delle città italiane.

Il calo della differenziata. A pesare sulla classifica c’è in primo luogo il calo nella raccolta differenziata che in cinque anni è passata dal 68,54 per cento al 64,1, scendendo dal quarto al ventiduesimo posto in Italia e perdendo non solo la leadership nazionale ma anche quella regionale a beneficio di Benevento – prima tra i capoluoghi campani con il 65 per cento – che anche sul fronte della produzione dei rifiuti domestici è al quarto posto tra le città italiane con la produzione più bassa (quarta con 394 chili di rifiuti all’anno per abitante) mentre Salerno è al 23esimo posto con 448,12 kg.

Acqua. Quarti in Italia per il più basso consumo idrico per uso domestico – 116,4 litri al giorno per abitante, mentre Napoli è 65esima con 154,7 litri – sprofondiamo al 94esimo posto per la dispersione di acqua nella rete idrica: 66,35 per cento. «A riprova – sottolinea Legambiente Campania – di una situazione critica». Percentuali che hanno fatto perdere ben 25 posizioni in appena cinque anni.

Trasporto pubblico. Le carenze del trasporto pubblico in città vengono confermate dai numeri impietosi sull’utilizzo che i salernitani ne fanno e anche dal servizio offerto dalle aziende. Per chilometri percorsi dagli autobus la città è al 79esimo posto in classifica, ben lontana da tutte le altre città campane.

Verde pubblico e ciclabili. La politica dei parchi urbani portata avanti negli ultimi vent’anni dall'amministrazione comunale non è bastata a offrire ai salernitani una quantità discreta di polmoni verdi non contaminati da fonti di inquinamento. Salerno, con il suo 4,1 per cento di superficie adibita a verde è 84esima in Italia, lontanissima da Napoli, 16esima con il 32 per cento del territorio comunale dotato di parchi, giardini e aree naturalistiche. Lontano dalla top ten anche sulla presenza di infrastrutture dedicate agli amanti della bici: appena 0,4 metri quadrati di spazio ciclabile a disposizione di ciascun abitante, che piazzano Salerno al 31esimo posto in Italia.

Energie rinnovabili. Maglia rosa, invece, per l’indicatore sulle energie rinnovabili, che si concentra sulla diffusione del solare termico e fotovoltaico in strutture pubbliche. Dai dati elaborati, Salerno distanzia tutte le altre città, con oltre 188 kilowatt installati ogni mille abitanti, piazzandosi prima davanti a Padova e Verona. Male sui consumi da energia rinnovabile, dove è 78esima in Italia con una percentuale di copertura del fabbisogno elettrico domestico da fonti energetiche rinnovabili del 22,3 per cento sul totale dei consumi domestici.

Qualità dell’aria. Per quanto riguarda la qualità dell’aria, nel 2015 per il biossido di azoto si è registrato un valore medio delle concentrazioni misurate dalle centraline in ambito urbano che raggiunge il livello di 44 microgrammi per metro cubo, al di sopra del limite di legge che è fissato in 40 microgrammi. Bene, invece sul lato dei rilevamenti riguardanti il Pm10, le cosiddette polveri sottili, che sono diminuite in cinque anni di 7 microgrammi al metro cubo, passando da 29,16 a 22.

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