santa maria del rovo

Acqua e gelo nel nuovo alloggio

L’anno da incubo vissuto da una famiglia di undici persone

Undici persone, tra cui un ragazzo disabile, in una casa popolare fredda e umida. A un anno dal trasferimento, dal prefabbricato di Sant’Arcangelo nelle nuove case di Santa Maria del Rovo, non è cambiato nulla. Fanno acqua da tutte le parti i nuovi alloggi popolari di via Grimaldi. Centodieci metri quadrati, cinque vani, spazio esterno sono le note positive, ampiamente soppiantate però da quelle negative. Le case sono umide, fredde e invase dall’acqua che viene giù dai tetti insinuandosi nelle pareti. Mario Ferrara e la moglie Gelsomina Carolla, insieme ai loro nove figli, credevano di essere entrati in una “vera” casa; invece, è bastato solo un anno per ricredersi. In dodici mesi, hanno cambiato due volte il mobilio, reso fradicio dall’umidità e dalla muffa. Le camere da letto, allestite al secondo piano dell’alloggio, realizzato su due livelli, sono praticamente invivibili. «Abbiamo dovuto spostare i nostri figli nelle stanze al primo piano spiega Mario Ferrara – Dormono sui divani e, al mattino, si ritrovavano con coperte e indumenti bagnati. Ho un figlio disabile, non lo posso più vestire perché il freddo della casa gli fa irrigidire i nervi».

Una situazione al limite, la loro, che in alcuni momenti della giornata sono costretti ad asciugare lo strato d’acqua sui pavimenti. E le pareti, oltre ad essere impregnate d’acqua, presentano anche evidenti crepe. Mario Ferrara non è più disposto ad accettare promesse che puntualmente non vengono mantenute. Tanti sono stati i reclami che l’uomo ha presentato ai dirigenti comunali del settore, ma nonostante la promessa di inizio dei lavori per l’eliminazione delle infiltrazioni d’acqua, nulla ancora è stato fatto. E intanto, l’acqua continua a “mangiarsi” le pareti e i mobili, mentre i residenti, un anno dopo la consegna, sono già esasperati. (a. f.)