Acqua dai solai Secchi e stracci nella biblioteca

Infiltrazioni nell’edificio inaugurato nel 2013 Transennata la zona di accesso ai bagni

«Nei giorni di pioggia gli studenti dell’Università di Salerno sono pregati di portare stracci e secchio». Il post su facebook di uno studente iscritto al campus salernitano va ben oltre il semplice scherzo. Sono state infatti numerose le segnalazioni e le documentazioni fotografiche circolate in rete sulle condizioni “precarie” di alcune delle strutture dell’Università di Salerno, durante e a seguito di normali giornate di pioggia. Segnalazioni fondate, poiché anche ieri, in una tranquilla giornata di sole e col bel tempo che dura da giorni, la biblioteca tecnologica dell’Unisa si presentava piena di secchi e stracci sparsi agli angoli degli ambienti studio dedicati agli iscritti. Servono a raccogliere le infiltrazioni d’acqua, che hanno lasciato segni più che evidenti all’interno della biblioteca stessa.

L’edificio è di nuovissima costruzione: è stato inaugurato il 3 maggio 2013, appena 2 anni e 7 mesi fa. Eppure, a distanza di un arco di tempo così breve dall’inaugurazione, quella che si presentava come una struttura all’avanguardia architettonica oggi fa acqua da tutte le parti, nel vero senso dell’espressione. Attualmente al piano interrato, a causa di infiltrazioni dell’acqua piovana, un’intera parete è stata letteralmente transennata, impedendo anche l’accesso ai bagni del piano. Secchi e stracci sono presenti pure a ridosso di numerosi pilastri portanti della struttura, che presentano anche segni evidenti di infiltrazioni e sgocciolii.

All’esterno della biblioteca, sul lato destro dell’edificio sono montate delle impalcature, e i lavori in corso sono palesemente quelli di impermeabilizzazione delle finistre. Ciò che viene quasi spontaneo chiedersi è perché questi tipi di interventi siano necessari a meno di tre anni dall’inaugurazione di un edificio nuovo di zecca. Ma la pioggia non ha creato problemi solo alla nuova biblioteca scientifica, ve ne sonoanche in altre strutture dell’Ateneo che risultano evidentemente danneggiate a causa delle infiltrazioni. La stecca 7, quella delle facoltà scientifiche, presenta segni più che evidenti di infiltrazioni d’acqua. Nel corridoio principale al piano interrato dell’ultima ala, che accoglie i laboratori di farmacia e chimica, il soffitto presenta dei veri e propri buchi dovuti a cedimenti; sono infatti ben visibili anche le circostanti macchie di umido. Addirittura in un deposito di agenti chimici il soffitto è ormai quasi completamente assente, e ciò che ne rimane presenta profonde increspature e spaccature e macchie di umidità estese su tutta la superficie restante. Stesso discorso nei bagni della stessa stecca. Eppure, visitando la sezione “Costruendo Unisa”, sul sito ufficiale dell’Ateneo, risultano interventi di “operazioni di manutenzione immobili e di opere accessorie sull'edificio Stecca 7 principalmente, e in modo minore sull’edificio Stecca 8 e 9, per eliminare varie problematiche dovute ad infiltrazione di acqua piovana”. La pubblicazione della notizia risale a più di due mesi fa.

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