politica

Accuse, malori e veleni: bagarre alla Regione. De Luca, niente sfiducia

Seduta tre volte sospesa, approvata la legge sul riordino del ciclo delle acque

NAPOLI Giornata movimentata: caos, insulti, proteste, striscioni e accuse reciproche. Consiglio regionale sospeso tre volte e poi ripreso. Al centro di tutto il caso De Luca. Scambi di accuse e una totale ingovernabilità dell'aula. Mentre il consigliere di maggioranza Carmine De Pascale svolgeva il suo intervento sui fatti di Parigi, i consiglieri del Movimento Cinque Stelle leggevano ad alta voce dai banchi della presidenza le cronache dei giornali sull'inchiesta che vede indagato per concussione il governatore campano Vincenzo De Luca. Le opposizioni avevano chiesto di mettere al secondo punto dell'ordine del giorno l'inchiesta che riguarda il governatore ma la maggioranza ha forzato la mano. Rosetta D'Amelio, presidente del Consiglio regionale della Campania, è stata colta da malore e ha fatto ricorso al 118 per accertamenti, dopo che una consigliera del Movimento Cinque Stelle, Muscarà,  ha tentato di strappare il testo della legge e il microfono al presidente D’Amelio che ha reagito verbalmente all’aggressione.

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La votazione. Con i voti del centrosinistra è stata approvata la legge sull'acqua in un clima di bagarre, tra urla e insulti. Mentre Gennaro Oliviero del Pd illustrava il disegno di legge a firma del presidente della Giunta regionale, Vincenzo De Luca e del suo vice con delega all'Ambiente, Fulvio Bonavitacola, i comitati di cittadini per l'acqua pubblica e i consiglieri del Movimento Cinque Stelle hanno intonato cori chiedendo il rispetto dell'esito del referendum proprio sull'acqua. In aula solo il centrosinistra e la votazione degli articoli è proceduta speditamente, tra le urla dei consiglieri grillini che stanno ancora occupano i banchi della Presidenza, e quelle del presidente del Consiglio regionale, Rosa D'Amelio, che tenta di sovrastare le proteste. I Cinque Stelle si sono dichiarati contrari al disegno di legge, definito «fotocopia di quello presentato nella scorsa Legislatura dal centrodestra» e non hanno votato a favore del testo nella riunione di giovedì scorso della Commissione Ambiente. Dal loro punto di vista, l'istituzione di un Ente unico regionale riproduce le modalità operative della Gori, la società che gestisce il sistema idrico nel territorio vesuviano. «Vergogna, state approvando una legge truffa», urla Maria Muscarà dai banchi della presidenza. «Vergognatevi - insiste - non è nell'inneresse dei cittadini questa legge sull'acqua». Intanto la D'Amelio è arrivata speditamente all'ultimo articolo del ddl, mettendo poi in votazione Il testo di legge definisce le funzioni della Regione e degli Enti locali in materia ed istituisce l'Ente Idrico Campano cui partecipano obbligatoriamente tutti i Comuni del territorio campano. L'Eic predispone, adotta e aggiorna il Piano d'Ambito, individua il soggetto gestore del servizio idrico integrato in ogni Ambito distrettuale, predispone e approva le convenzioni con i gestori e relativi disciplinari; sono organi dell'EIC il Presidente, il Comitato esecutivo, il Direttore generale, i Consigli di distretto, il Collegio dei Revisori dei conti. È previsto l'esercizio associato delle funzioni pubbliche mediante l'Ambito Territoriale Ottimale (ATO) suddiviso in Ambiti distrettuali (Napoli, Sarnese-Vesuviano, Sele, Caserta, Calore-Irpino). È prevista la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali di Eic attraverso il Comitato Consultivo.

Le reazioni. "Una situazione come quella di De Luca crea quello che stiamo vedendo. Una situazione nella quale viene meno ogni rispetto per le istituzioni". Questa l’accusa dell’ex presidente della Regione, Stefano Caldoro, che commenta la bagarre in consiglio regionale. «Una situazione che avremmo dovuto affrontare in aula - dice - e invece non hanno voluto. Avevamo detto di mettere la questione di De Luca al secondo punto dell’ordine del giorno, non hanno voluto. Cosa c’è da nascondere? C’è qualcosa di torbido? Di certo, l’immagine delle istituzioni viene a cadere. Caldoro aggiunge che «quello dei grillini è stato un errore, specie perchè dalla Campania sarebbe dovuto arrivare un segnale di fronte ad una tragedia come quella francese. E invece stiamo assistendo a cose che gettano discredito sulla Campania. Riguardo alla mozione di sfiducia proposta dai grillini e non sottoscritto dal centrodestra, il capo dell’opposizione chiarisce che «siamo autosufficienti e non abbiamo bisogno dei grillini. Abbiamo i numeri per presentare una nostra mozione e credo che quanto prima assumereremo iniziative a tutela della nostra regione".