vietri sul mare

Accuse al sindaco, assolto Langella

Il titolare dello chalet Capriccio rispondeva di calunnia a Benincasa

VIETRI SUL MARE. Tutto era nato dal riordino del litorale di Vietri nell’ambito del Pue, il piano urbanistico esecutivo che stava ridisegnando la fascia costiera. Quando allo chalet Capriccio fu revocata la concessione demaniale, il titolare Aniello Langella denunciò il sindaco Francesco Benincasa, accusandolo di abuso d’ufficio. Benincasa è poi stato assolto e Langella, ex presidente della Pro loco di Vietri sul Mare, è finito a sua volta sotto inchiesta per il reato di calunnia. Ieri il procedimento giudiziario è finito anche per lui, con una sentenza di assoluzione “perché il fatto non costituisce reato”, emessa al termine di un rito abbreviato. Il giudice Piero Indinnimeo ha accolto la ricostruzione del difensore Michele Sarno, secondo cui l’infondatezza delle accuse a Benincasa non comporta di per sé un intento calunnioso. «Al momento della denuncia – scrive il giudice – Langella aveva la percezione di uno sviamento della cosa pubblica quanto meno con riguardo a tempi e modi della sua esecuzione con riguardo a lui stesso e della sordità del Comune alle sue istanze di soluzioni alternative rispetto a quelle proposte. Percezione errata, ma che non consente per ciò solo di ritenere la denuncia di Langella strumentale e finalizzata a colpire un soggetto ritenuto innocente ex tunc».

Il proprietario del Capriccio sosteneva che la revoca della concessione demaniale fosse una ritorsione, tanto più che era arrivata nel cuore dell’estate del 2014. Una sorta di “ricatto” – affermò negli esposti all’autorità giudiziaria – per ottenere la firma di un protocollo predisposto dal Comune. Denunce che si sono poi rivelate infondate, tant’è che l’inchiesta a carico del sindaco è stata archiviata. E anche per l’accusatore è arrivata ieri la conclusione del procedimento giudiziario. (c.d.m.)

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