Pagani

Accoltellarono Gorizia: esami del Ris sui reperti per inchiodare gli assassini 

Fimiano e Avitabile uccisero la donna nel piazzale del Mercato. Così si dovrebbe capire chi, poi, ha inflitto alla nocerina il colpo che la uccise

PAGANI. Si svolgeranno martedì prossimo dodici settembre gli accertamenti biologici sui reperti nell’inchiesta per l’omicidio di Gorizia Coppola, la lucciola 44enne uccisa con un colpo di coltello al petto la notte del primo maggio scorso.
Gli investigatori del Ris coordinati dalla Procura esamineranno l’arma del delitto, un coltello adoperato per la ferita mortale, e gli abiti dei due indagati, Luigi Fimiano e Gennaro Avitabile, finiti in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato in concorso. I due ragazzi di Pagani, in cella su disposizione del gip con la successiva conferma del Tribunale del Riesame, furono arrestati a distanza di un giorno dai fatti, con l’inchiesta coordinata dal Pm della Procura nocerina Giampaolo Nuzzo, con il lavoro sul campo del gruppo investigativo del comando provinciale dei Carabinieri.
I due furono raggiunti dal decreto di fermo di indiziato di delitto, ritenuti responsabili dell’accoltellamento mortale della prostituta. L’analisi biologica dei reperti, svolta nella fase finale dell’indagine, dovrà accertare la presenza di tracce di Dna di entrambi sui reperti presenti, oltre che di eventuali tracce della vittima, la lucciola nocerina finita uccisa e abbandonata sul selciato dell’area del Mercato Ortofrutticolo. Le rispettive versioni dei fatti dei due coinvolti, in prima battuta piene di incongruenze, furono confrontate per superare i tentativi di scaricare le responsabilità. I due diedero indicazioni per il ritrovamento dell’arma, buttata in un terreno della zona: la nocerina Gorizia Coppola fu accoltellata con un fendente improvviso dopo una trattativa svolta nel piazzale occupato da donne e trans.
Le manette scattarono la notte del tre maggio, al termine di una giornata di indagini per le ricostruzioni, partite dalle testimonianze sulla vettura e sulla presenza dei due, a bordo di un’auto rossa poi rintracciata: altre prostitute avevano visto i due a bordo di quella macchina, ritenendoli pericolosi e fuori di testa. Dopo le domande dei militari e l’interrogatorio separato dei due sospetti era stato effettuato un decisivo confronto tra entrambi, per raccordare e far emergere lo svolgimento dei fatti.
I due giovanissimi ed entrambi incensurati provenivano dal Parco Arancio di Pagani. Quella notte erano senza soldi, cercavano sesso facile, e lo pretesero dalla Coppola. La quale una prima volta li aveva mandati via a muso duro, senza immaginare il loro ritorno. Dopo un giro entrambi tornarono, più decisi ancora, e Fimiani scese brandendo l’arma, con fare minaccioso. In quel momento lei reagì prendendoli in giro, ma non si accorse della lama. Un solo colpo la raggiunse al costato, sul lato sinistro, uccidendola.
Alfonso T. Guerritore
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