all’umberto I 

Accessi record nella struttura tra carenze e tanti disagi

NOCERA INFERIORE. Il picco di seimila accessi al pronto soccorso in un solo mese, le tante lamentele dei sindacati, le rimostranze dei ricoverati che devono convivere con la sofferenza e la loro...

NOCERA INFERIORE. Il picco di seimila accessi al pronto soccorso in un solo mese, le tante lamentele dei sindacati, le rimostranze dei ricoverati che devono convivere con la sofferenza e la loro dignità messa alla berlina a causa di stanzette affollate e servizi non sempre efficienti. È troppo lunga la lista dei disagi che attanagliano l’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. La struttura sta cambiando volto, è vero. Dall’estate è partita una riqualificazione interna ed esterna senza eguali, grazie al piglio deciso del direttore sanitario Alfonso Giordano. Nuove sale operatorie al terzo piano, un nuovo reparto di rianimazione al piano terra, nuovi ingressi e cornicioni messi in sicurezza. Ma non basta.
La riflessione è stata fatta nei giorni scorsi anche dal Nursind. Il sindacato ha riconosciuto il lavoro «della direzione Giordano, che dopo anni ha saputo dare una svolta, parziale, nel rinnovamento di uno dei più grandi presidi dell’Asl», ma al tempo stesso non ha potuto tacere sulle «lamentele, che sono sempre le stesse e provengono dai lavoratori e dall’utenza». Un prospetto poco edificante quello tracciato da Pasquale Picariello: «Personale nelle corsie che si riduce ogni mese e costretto a coprire i turni con lavoro straordinario; imboscati rimasti tali; spostamento dell’ambulatorio per le stomie che da un giorno all’altro è stato relegato in uno sgabuzzino; barelle che sono ancora un fatto ordinario». A più riprese anche gli altri sindacati, tra cui Cgil e Cisl, hanno lamentato il sottodimensionamento del personale in servizio, in special modo infermieristico.
Salvatore D’Angelo
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