SALERNO

Accendi la luce e previeni le infezioni

Due giovani ricercatori hanno messo a punto una lampadina che distrugge batteri e odori

SALERNO. Chi almeno una volta ha letto un fumetto oppure ha visto un cartone animato sa che un’idea più o meno geniale è raffigurata con una lampadina che si illumina. Archimede, l’inventore di Paperopoli, ha la sua Edi, talmente intelligente da essere un insostituibile aiutante. Ma se un bulbo luminoso oltre ad essere innovativo fosse anche uno strumento per la salute? È il caso di Biovitae®, un dispositivo illuminante di sanificazione che può essere inserito in qualsiasi lampadario o abatjour e può controllare e distruggere batteri, virus, allergeni, fumi e odori. Si tratta cioè, di una lampadina che ha la capacità di rendere salubre e quasi del tutto sterilizzato (la totale asetticità non consentirebbe vita) l’ambiente che illumina.

Il brevetto è di una coppia di ricercatori salernitani, Rosario Valles e Carmelo Cartiere, che da anni studiano e realizzano soluzioni innovative da applicare in campo medico. «L’idea di base di Biovitae® - spiegano – inizia con la presa d’atto che gli antibiotici, nonostante dalla loro introduzione abbiano salvato milioni di vite in tutto il mondo, hanno smesso di funzionare a causa dell’uso prolungato che ne è stato fatto sia in ambienti sanitari che di trasformazione alimentare. L’Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato linee guida molto severe stabilendo che l’unico modo per controllare le infezioni è la prevenzione. E Biovitae® rappresenta una grande innovazione sociale che rende la prevenzione disponibile a tutti con un semplice gesto: accendere la luce».

Lo studio dei due ricercatori è partito dall’esame della cosiddetta Banda di Soret, scoperta agli inizi del ’900. Si tratta di una frequenza di luce microbicida che, tuttavia ha il limite fondamentale di emettere una luce blu che risulta insopportabile alla vista umana. «Il nostro lavoro – raccontano Valles e Cartiere – ha preso le mosse da quel principio, così siamo riusciti a trovare una banda luminosa diversa che avesse sì un effetto battericida ma che fosse bianca come quella solare».

Così facendo è stata sviluppata e brevettata, con il supporto dello studio dell’avvocato Giustino Sisto specializzato in brevetti e proprietà intellettuale, una lampadina che avesse effetti purificativi e che potesse essere accesa in una qualsiasi stanza (rendendola inabitabile a virus e batteri incapaci di riprodursi in queste condizioni di habitat) senza danni collaterali per chi è all’interno.

Nonostante le allettanti proposte arrivate da multinazionali italiane ed estere, i due ricercatori hanno avviato la produzione della loro invenzione in Campania e stanno formando una squadra di consulenti sul territorio. Biovitae® è come una normale lampadina con l’attacco più classico e utilizzato in tutto il mondo e può essere inserita nelle lampade da scrivania o a muro, ma anche nelle piantane e nei lampadari.

Svolge la sua azione attraverso una tecnologia brevettata che impiega una sovrapposizione di alcune frequenze dello spettro visibile (Non-UV) in un intervallo che ha dimostrato essere distruttivo per i microrganismi dannosi alla salute. La luce emessa è di colore bianco naturale e, mentre è dannosa per i batteri, non provoca danni a persone o animali anche in condizioni di utilizzo prolungato e continuo.

«A differenza delle normali pratiche di pulizia – sottolineano i due ricercatori – è in grado di abbattere la crescita batterica consentendo di avere un luogo più sano e pulito in cui vivere. Inoltre, riduce sensibilmente la quantità di inquinanti atmosferici introdotti in ambienti chiusi. È un’invenzione democratica – ribadiscono – perché può entrare nelle case di tutti riducendo la possibilità di malattie e promuovendo un corretto utilizzo degli antibiotici. È particolarmente adatta in ambienti dove ci sono bambini o anziani, le categorie più esposte. È completamente riciclabile e a basso consumo energetico».

Se, per esempio, si volesse utilizzare per 12 ore al giorno e 365 giorni all’anno, il costo del consumo sarebbe di circa 16 euro. Ad attestarne l’efficacia, sono una serie di certificazioni dei più importanti enti nazionali e internazionali (in primis l’Enea).

Tra questi, la lampadina antibatterica ha ottenuto il Certificato CB (Certification Body), documento formale che attesta la sicurezza degli apparati e componenti elettrotecnici in 54 nazioni. Può essere accesa non solo nelle abitazioni (per il controllo e l’igiene delle infezioni domestiche), ma anche negli uffici, nei ristoranti e nei centri benessere, ma anche sui veicoli di trasporto (come barriera alla trasmissione delle malattie infettive durante i viaggi).

Può avere un utilizzo anche nel settore agricolo e negli impianti di trasformazione di alimenti freschi e conservati, negli allevamenti intensivi e negli ospedali.

 

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(3- Continua. La prima puntata dedicata ad Attilio Mantovani è stata pubblicata il 14 febbraio, la seconda, su Annamaria Salzano, è uscita il 21).