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Abuso d’ufficio: a processo Gismondi e un tecnico

CALVANICO. Affronteranno il processo il sindaco di Calvanico, Francesco Gismondi, e l’ingegnere Giuseppe Concilio, chiamati a rispondere di abuso d’ufficio in concorso: i due sono accusati di aver...

CALVANICO. Affronteranno il processo il sindaco di Calvanico, Francesco Gismondi, e l’ingegnere Giuseppe Concilio, chiamati a rispondere di abuso d’ufficio in concorso: i due sono accusati di aver concesso illegittimamente un permesso a costruire in sanatoria per il fabbricato dove ora c’è il ristorante “Vecchia America”. I pubblici ufficiali, rispettivamente in qualità di primo cittadino e di responsabile della pratica edilizia, assistiti di fiducia dagli avvocati Giuseppe Della Monica e Stanislao Sessa, sono stati rinviati a giudizio dal Gup del Tribunale di Nocera Inferiore, Luigi Levita.
I fatti risalgono al 10 febbraio del 2009, data di rilascio del documento di licenza, con condotta perdurante e la contestata violazione della legge edilizia perché il progetto, secondo le accuse, era totalmente difforme dal piano iniziale approvato con il permesso a costruire. Dalle risultanze della polizia giudiziaria, il sindaco, nonostante la violazione delle norme di legge e di regolamento, non avrebbe emesso l’ordinanza di abbattimento del manufatto abusivo, garantendo alla titolare, la signora destinataria del permesso, un vantaggio ingiusto a danno di un altro ristoratore della stessa zona. Successivamente, ad aggravare la posizione contestata al primo cittadino, interveniva un’autorizzazione temporanea, datata maggio 2015, per la realizzazione di un gazebo in legno quale ulteriore pertinenza del ristorante, in contrasto anche questo, secondo le accuse, con le norme di legge e regolamento, omettendo di nuovo di intervenire con una ordinanza per ripristinare lo stato dei luoghi. L’ordinanza non arrivò, secondo le accuse riassunte nel capo d’imputazione, nonostante fossero giunte al Comune numerose lettere riguardo gli abusi edilizi nel citato ristorante.
Secondo la linea seguita dai legali nella memoria difensiva, le responsabilità ascritte sarebbero insussistenti, con altre posizioni coinvolte nei procedimenti edilizi: in particolare, la difesa dei due ricostruisce documentalmente un’ordinanza di abbattimento firmata dal primo cittadino ed emessa nei confronti della titolare dell’ultimo manufatto, che poi effettivamente sarebbe stato demolito, con una nuova Scia per chiedere la realizzazione di un pergolato in sostituzione della precedente struttura.
Si tratta di deduzioni di parte, attese ora all’apertura del dibattimento nel prossimo ottobre davanti ai giudici della sezione collegiale del Tribunale di Nocera Inferiore.
Alfonso T. Guerritore
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