Abusivismo edilizio a Sarno Nel mirino il ruolo dei tecnici

Dall’inchiesta dell’Antimafia starebbe emergendo la centralità di alcuni funzionari comunali L’area “controllata” dagli investigatori sembra essere circoscritta alla frazione di Lavorate

SARNO. Visita mattutina dello Stato maggiore dei Carabinieri al Comune. I militari si sarebbero intrattenuti per più di un’ora nella stanza del sindaco Amilcare Mancusi e, poi, sarebbero saliti all’ufficio tecnico, intrattenendosi con il funzionario responsabile. Chiesto del motivo ufficiale della visita, la risposta è stata data con la necessità di una nuova caserma dei Carabinieri. Lo scopo della visita, però, potrebbe essere legato alla complessa indagine che la Procura Antimafia sta portando avanti sull’urbanistica, con la richiesta di copie di atti amministrativi e burocratici degli ultimi dieci anni. Indiscrezioni degli ambienti parlano di possibilità che il campo di indagine sia stato ristretto nel tempo e nello spazio.

Infatti, vero nocciolo della questione potrebbe essere lo sviluppo urbanistico della frazione di Lavorate e gli abusi d’uso riferiti alle concessioni agricole, che, nell’area, avrebbero avuto un particolare incremento, ristretto nel tempo. Proprio questi numeri particolarmente alti, avrebbero potuto far ipotizzare l’esistenza di un sistema che potrebbe non riguardare tanto la politica, quanto piuttosto l’apparato burocratico. Le concessioni edilizie ordinarie o in sanatoria, infatti, sono atti degli uffici e, in particolare, vengono rilasciate sottoscritte dai funzionari appositi. Allo stesso tempo, il controllo sull’abusivismo è un atto sempre degli uffici che dovrebbero tenere alto il livello di attenzione sia sulla conformità delle realizzazioni edili ai progetti presentati, sia su eventuali immobili insorti senza alcun tipo di autorizzazione. Quest’ultimo compito è diviso tra polizia municipale e ufficio tecnico. L’inchiesta, quindi, potrebbe essere rivolta ad analizzare questo meccanismo per verificare se tutto il sistema ha funzionato alla perfezione oppure vi sia stato dietro qualche fenomeno di lassismo o favoreggiamento tale da condizionare i procedimenti e i compiti stessi delle funzioni, legati, magari, anche ad influssi esterni sui meccanismi decisionali burocratici.

Chiarito questo campo d’indagine, gli accertamenti potrebbero anche, poi, verificare se via possa essere stato connivenza tra politica e burocrazia su un sistema edificatorio che eventualmente si dovesse palesare come illegittimo. Qualunque sia stato il motivo della visita dello Stato maggiore dell’Arma di ieri mattina, non può essere sicuramente totalmente avulso da questo contesto delicato che è venuto delineandosi questa estate, con la visita a sorpresa degli uomini dell’Antimafia e la richiesta ufficiale di tantissimi atti che ripercorrono la generale attività urbanistica dell’ente. In tanti si augurano che, a questo punto, l’inchiesta porti a delle conclusioni positive o negative, ma che facciano chiarezza su ruoli e responsabilità.

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