PROCESSO

Abusi su una minore ad Angri: condannato vicino di casa

L'uomo attualmente già detenuto adesso dovrà scontare quasi quattro anni di reclusione

ANGRI - Tre anni e otto mesi di reclusione per il 47enne F.S.B., angrese, imputato di violenza sessuale, arrestato a luglio 2016 e condannato al termine del processo celebrato dal Tribunale di Nocera Inferiore: i giudici hanno ritoccato al rialzo, punendo con una pena superiore a quanto richiesto in sede di requisitoria, dove il pm si era fermato a tre anni, con interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, interdizione perpetua dall’insegnamento nelle scuole e da ogni luogo in cui ci siano contatti con minori, oltre alla perdita della potestà genitoriale.
L’uomo, che resta in carcere dopo la decisione dei giudici di primo grado, è stato riconosciuto colpevole di tentati abusi sessuali su minore, dopo un violento approccio tentato nei confronti di una ragazzina minorenne nel mezzo del centro storico. Nelle udienze precedenti una perizia disposta dal collegio giudicante aveva confermato la capacità di intendere e volere al momento dei fatti e quella di sostenere il giudizio, con la conferma arrivata dal consulente incaricato d’ufficio ascoltato in aula: da lì la decisione nel merito aveva individuato volontà piena per il reato commesso. Al processo avevano testimoniato le persone presenti al momento dei fatti, con una caccia senza posa contro il molestatore scatenata nel quartiere subito dopo l’accaduto: il linciaggio si era evitato solo per la fuga disperata del reo all’interno di una lavanderia, divenuta rifugio contro la rabbia delle persone. Il dibattimento aveva registrato la ulteriore testimonianza di una donna che in precedenza aveva denunciato lo stesso uomo per fatti analoghi commessi nei riguardi della figlia minore, con una vicenda gemella, tuttora in corso, affidata alla procura nocerina. L’accusa aveva ricostruito l’aggressione sessuale commessa dal 47enne di Angri, consumata il 5 luglio 2016 nel centro della città, contro la ragazzina di 16 anni, tentata verso le 11,30, col reo che avrebbe atteso la vittima nei pressi del cortile di casa, aggredendola di sorpresa per strapparle i vestiti, mentre lui aveva già abbassato in pantaloni. La ragazzina riuscì a fuggire fortunosamente, con la successiva denuncia per le accuse di lesioni e violenza sessuale.
L’imputato, difeso di fiducia dall’avvocato Fabio Carusone del foro di Nocera Inferiore, era stato raggiunto dal decreto di giudizio immediato accordato dal Gip su richiesta del pm Roberto Lenza, che aveva coordinato l’indagine nei suoi confronti. L’uomo è tuttora recluso in carcere, dopo un ricovero nel reparto detenuti dell’ospedale San Leonardo per i postumi di una frattura alla testa e ad un braccio, con la colluttazione scatenata subito dopo l’episodio. Allora il 47enne fu bloccato da alcuni conoscenti della ragazza.

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