Abusi sessuali su minori Due testi hanno ritrattato

Fisciano, colpo di scena durante l’incidente probatorio davanti a giudice e pm Solo il terzo coinvolto avrebbe ammesso parzialmente le avances di Landi

FISCIANO. Con l’interrogatorio al terzo dei tre minori rumeni, si è concluso ieri mattina l’incidente probatorio nell’ambito delle indagini a carico del professor Diego Landi, sul quale pende l’accusa del reato di prostituzione minorile. Le due udienze, svoltesi tra mercoledì e ieri, risulterebbero divergenti.

Con i primi due ragazzini che nel primo interrogatorio di mercoledì scorso avrebbero ritrattato le accuse rivolte all’indagato negando i fatti contestati; mentre l’altro minore, interrogato ieri per circa due ore e mezzo dal gip Elisabetta Boccassini, in presenza del pm titolare delle indagini Elena Guarino (assente all’udienza dell’altro ieri), che avrebbe, in parte, confermato alcuni episodi, ma non tutte le informazioni che reggono l’accusa rese in prima battuta davanti ai carabinieri. Addirittura ci sarebbe la volontà del pm di accusare i due minori interrogati per primi, di falsa testimonianza. A questo punto c’è attesa, da parte della comunità di Fisciano (in particolare alla frazione Lancusi dove il 62enne indagato risiede), dal mondo politico e istituzionale (Landi è stato candidato sindaco a Fisciano ed ex capogruppo della minoranza di governo) e da quello didattico (ex docente di latino e greco all’istituto Virgilio di Mercato San Severino attualmente in pensione, molto apprezzato) per la pronuncia dei competenti organi giudiziari.

La decisione, attesa nella giornata di ieri, è slittata a oggi, anche se c’è uno strettissimo riserbo sull’esito dell’incidente probatorio. Molto probabile che la difesa si riservi di avanzare un’istanza di revoca della misura cautelare in carcere in sostituzione con una meno afflittiva (tra cui arresti domiciliari). Gli avvocati, Mauro Iannone e Agostino De Caro non si sbottonano prima dell’esito da parte dei competenti organi giudiziari.

Landi, in custodia presso la casa circondariale di Vallo della Lucania, continua a manifestare una certa tranquillità, sicuro della sua estraneità ai fatti addebitatigli. Convinzione che è supportata dai suoi familiari, dalla cittadinanza locale, da tutti i suoi amici più intimi e dalla stragrande maggioranza delle persone che in lui hanno sempre visto un soggetto a cui attribuire grande rispetto e stima sia come uomo, che come politico, professionista e insegnante di vita oltre che di scuola. Solidarietà nei confronti della famiglia è stata espressa d mondo politico, istituzionale e scolastico.

Mario Rinaldi

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