Abusi sessuali, arrestato il quarto orco

Montecorvino Rovella, l’agricoltore indagato era irreperibile da lunedì perché all’estero. Le vittime sono tre ragazzini

MONTECORVINO ROVELLA. Arrestato il quarto indagato per i presunti abusi sui bambini nella casa degli orrori. Si tratta di un agricoltore di Rovella, irreperibile da lunedì scorso perché all’estero per ragioni familiari, raggiunto al suo rientro dal provvedimento di misura cautelare in carcere. Secondo l’ordinanza del gip Dolores Zarone, sarebbe coinvolto negli abusi sessuali sui tre ragazzini. Anche per lui le accuse sono di atti sessuali aggravati con minorenni e violenza sessuale di gruppo. Nei prossimi giorni comparirà in tribunale per l’interrogatorio di garanzia. Con l’ultimo arresto si chiude il primo cerchio sull’indagine per pedopornografia a Rovella. Gli indagati sono cinque: il padre dei tre ragazzini abusati, che organizzava gli incontri a sfondo sessuale nella sua abitazione al centro della città, due suoi amici e il giovane agricoltore. Nel registro degli indagati risulta iscritta anche la madre dei minorenni.

L’inchiesta che ha scosso la piccola cittadina, è partita a marzo dello scorso anno grazie a una segnalazione dei servizi sociali ai carabinieri della locale stazione, guidata dal maresciallo Angelo Solimene. Le indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Roberto Penna della procura di Salerno, hanno ricostruito un quadro aberrante di violenza fisica su tre bambini. Il padre, particolarmente violento e dedito all’alcol, che risponde anche di maltrattamenti in famiglia, ha approfittato della loro ingenuità, violando il loro corpo e la loro fragile psiche. Per il gip del tribunale di Salerno che ha disposto l’arresto in carcere dei quattro orchi, quella venuta alla luce dalle indagini è «una vicenda complessiva di immenso degrado umano che affonda le sue origini nell’ignoranza e nella povertà, prima ancora umana e sociale che economica». L’uomo, durante l’interrogatorio di garanzia, si è difeso strenuamente: «Non sono un orco».

Difeso dall’avvocato Mario Pastorino, ha elencando una serie di circostanze a sua discolpa, facendo i nomi di ditte per le quali ha lavorato chiamando a testimoniare le persone che lo conoscono.

Sul suo capo pendono alcuni precedenti di gravi maltrattamenti in famiglia. In una circostanza ha picchiato la moglie con calci all’addome, costringendola a un delicato intervento chirurgico. La donna tentò anche di scagionarlo, dichiarando di essersi ferita contro un palo. La coppia ha avuto cinque figli. L’accusa ha prodotto delle prove considerate affidabili e certe, frutto di mesi successivi di intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno confermato le ipotesi accusatorie. C’è, infine, l’incidente probatorio con le giovani vittime che ha aggravato la posizione degli indagati. Per l’ accusa il padre avrebbe abusato sessualmente dei figli ed avrebbe filmato gli incontri che avvenivano nell’abitazione familiare per condividere le immagini. Le indagini svolte dai carabinieri di Battipaglia, diretta dal capitano Costa, lasciano aperta l’ipotesi della presenza di una rete di pedofili nei Picentini che scambiava foto e video pedopornografici.

Massimiliano Lanzotto

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