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Abusi edilizi, ruspe in azione a Passiano Andrà giù una casa

CAVA DE’ TIRRENI. Torna l’incubo ruspe nella popolosa frazione di Passiano. È previsto infatti per questa mattina l’avvio delle operazioni di demolizione di un’abitazione abusiva la cui proprietaria,...

CAVA DE’ TIRRENI. Torna l’incubo ruspe nella popolosa frazione di Passiano. È previsto infatti per questa mattina l’avvio delle operazioni di demolizione di un’abitazione abusiva la cui proprietaria, nel maggio dello scorso anno, aveva prodotto un ricorso alla giustizia amministrativa per annullare il provvedimento. A distanza di dieci mesi, con il rigetto dell’istanza, le è stato notificato solo alcuni giorni fa un nuovo ordine di demolizione nel quale si annuncia che da questa mattina si provvederà all’abbattimento dell’abitazione finita nel “libro nero” degli immobili abusivi.

Il comune, dal canto suo, ha più volte manifestato la volontà di acquisire gli immobili abusivi al patrimonio comunale; e non si capisce come mai l’abitazione della signora di Passiano non sia stata considerata, dal momento che non è costruita in zona rossa e che non è né una seconda casa né un’abitazione costruita ad uso speculativo. A rischio abbattimento ci sono al momento anche degli immobili costruiti in via San Martino, in via Sant’Antuono di Passiano, in via Caselle Superiori, Sante di Marino e Pasquale Di Domenico. Sono a rischio anche due manufatti ubicati in via Abbro e in via Santi Quaranta.

Sono oltre mille gli immobili abusivi non condonati a Cava e solo a dicembre il comune si è detto pronto ad impegnare oltre 700mila euro per sostenere le famiglie che, allo stato, non sono nelle condizioni economiche per affrontare le spese per gli abbattimenti dei propri immobili. Nel caso in cui gli abusivi non riuscissero comunque a provvedere, la demolizione verrebbe effettuata dal comune che si rivarrebbe poi sul privato.

A tremare è anche un’altra famiglia a San Martino, per la quale già alcuni mesi fa c’è stato il rinvio della data di demolizione. Nel maggio dello scorso anno, una famiglia a Sant’Anna si era barricata per più giorni in casa per evitare lo sgombero. Numerosi sono stati anche i ricorsi al Tar presentati da famiglie colpite da ordini di demolizione di baracche e stalle e accessi realizzati ex novo per raggiungere i campi per le coltivazioni. Tutti ricorsi che si sono scontrati con la rigidità della legge.(re.pro.)

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