Abusi edilizi a Palazzo Santoro Chieste due condanne per falso

Un anno di pena per tre episodi di falso ideologico: è la richiesta formulata ieri pomeriggio dal pubblico ministero Maria Carmela Polito nel processo sulla ristrutturazione e il restauro di Palazzo...

Un anno di pena per tre episodi di falso ideologico: è la richiesta formulata ieri pomeriggio dal pubblico ministero Maria Carmela Polito nel processo sulla ristrutturazione e il restauro di Palazzo Santoro, l’edificio di corso Garibaldi contiguo a quello delle Poste e sottoposto al vincolo della Soprintendenza. Imputati sono l’amministratore Antonio Marotta e il direttore dei lavori Luigi Giuseppe Carluccio. Secondo l’accusa hanno firmato dichiarazioni false nelle Dia, le denunce di inizio attività stilate nel 2006 e nel 2007. Falsa, secondo i rilievi della Procura, risulta l’attestazione che nell’immobile non fossero stati commessi abusi edilizi, in quanto già nel 1986 un condomino aveva presentato istanza di condono per la trasformazione di quattro finestre in balconi. Neanche sarebbe vero che gli elaborati tecnici depositati erano esaustivi e conformi all’esistente, in quanto gli interventi da eseguire sarebbero stati indicati «per sommi capi» e non risultava l’esistenza, tra l’altro, degli abbaini al settimo piano. Per il pubblico ministero è irregolare anche la dichiarazione consegnata alla Soprintendenza nel febbraio del 2007, in cui alcuni elementi dell’edificio sarebbero stati «rappresentati in difformità dallo stato di fatto». Lo stesso pm ha invece proposto l’assoluzione per un’altra ipotesi di falso e per l’imputazione di abuso d’ufficio. I tre condomini costituitisi parte civile hanno invece chiesto, tramite l’avvocato Antonio Feleppa, la condanna degli imputati per tutte le accuse. La sentenza sarà emessa a maggio. (c.d.m.)

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