CASTEL SAN GIORGIO 

Abusò di una tredicenne Chiesti sei anni e mezzo

CASTEL SAN GIORGIO. Abusò per l’accusa di una tredicenne che la madre faceva prostituire. Chiesti sei anni e due mesi di reclusione per il manovale rumeno trentanovenne, che – secondo il pm Federico...

CASTEL SAN GIORGIO. Abusò per l’accusa di una tredicenne che la madre faceva prostituire. Chiesti sei anni e due mesi di reclusione per il manovale rumeno trentanovenne, che – secondo il pm Federico Nesso della procura di Salerno – comprò quel corpo per sfogare i propri istinti sessuali. Chiesta, invece, l’assoluzione per il fidanzato dell’epoca, un giovane italiano, perché quelle foto diffuse via social non configurano l’ipotesi di violenza sulla ragazzina.
La decisione del secondo collegio penale di Salerno (presidente Lucia Casale) è attesa alla prossima udienza. Quello che si è celebrato ieri al tribunale di Salerno con al centro uno sfruttamento sessuale in famiglia venuto fuori nei mesi scorsi a Castel San Giorgio, è uno stralcio della turpe vicenda di sfruttamento sessuale in famiglia venuta fuori nei primi mesi dello scorso anno. Protagonista della vicenda giudiziaria sono una madre, a sua volta sfruttata, che è stata giudicata con il rito alternativo in primo grado, e alcuni uomini che avrebbero approfittato della ragazzina, accompagnata proprio dalla madre agli incontri. A far scattare le indagini furono le confidenze raccolte dalla nonna della tredicenne. Fu la donna anziana, che ebbe anche uno scontro con la nuora, a raccontare ai carabinieri della compagnia di Mercato San Severino degli atteggiamenti morbosi di un piastrellista sessantenne per la ragazzina. Indagando con circospezione in un contesto di degrado, i carabinieri riuscirono a ricostruire l’intera vicenda e il giro di prostituzione, sesso e soldi, che ruotava intorno alla madre che usava anche la ragazzina per intrattenere i clienti più danarosi. La donna – secondo l’accusa – andava in giro di notte con la figlia tra Roccapiemonte e Castel San Giorgio, per consumare incontri a pagamento.
Al termine del dibattimento, prima di chiudere l’istruttoria, il manovale rumeno ha voluto rendere spontanee dichiarazioni, professandosi innocente, raccontando il contesto familiare e di trovarsi spesso in viaggio in Romania nel periodo della contestazione degli abusi sessuali. Prossima udienza a metà dicembre.
Massimiliano Lanzotto
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