Abusò di una ragazza: a giudizio

Il 41enne paganese incastrato dal racconto della minore di cui si era invaghito

PAGANI. Una sequenza di cinque episodi violenza sessuale denunciati da una ragazza, all’epoca dei fatti minorenne, sono costati un rinvio a giudizio per un paganese. I fatti contestati risalgono al 2004, quando la presunta vittima frequentava casa dell’uomo tramite conoscenza con sua moglie e sua figlia. Secondo gli elementi probatori raccolti dalla procura nocerina dopo la denuncia della ragazza, l’imputato avrebbe commesso cinque singoli episodi di violenza sessuale, molestando ripetutamente la minore e consumando alcuni atti sessuali. Secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri, che procedettero ai riscontri su mandato del pm Montefusco, la ragazza, classe 1989, ricevette diversi regali da parte dell’uomo, infatuato e attratto da lei al punto da avviare un serrato corteggiamento. Così D.P., 41enne paganese, regalò alla ragazzina un telefonino cellulare da adoperare per chiamarlo e farsi sentire il più spesso possibile. La ragazza frequentava assiduamente la casa dell’uomo, che se ne era invaghito fino a provarci più volte, prima attraverso discorsi e apprezzamenti, poi con avances mirate e diversi regalini culminati nel dono di un cellulare, legato alla necessità di sentirsi per portare avanti la relazione, infine culminata negli episodi di molestie nei confronti della minore.

La contestazione del reato di violenza sessuale è partita dalla denuncia della presunta vittima, successivamente approfondita dall’azione investigativa della procura di Nocera: i carabinieri ascoltarono la versione della ragazza, che descrisse i singoli episodi subiti, ricostruendo tutte le circostanze contestate a carico dell’indagato, padre di famiglia originario di Pagani.

Dopo la richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla procura, il gup del tribunale di Nocera Inferiore Paolo Valiante ha disposto il rinvio a giudizio per l’uomo: sarà il pubblico dibattimento fissato il prossimo 4 ottobre davanti ai giudici della terza sezione penale, presidente Domenico Diograzia con a latere Raffaella Caccavale e Raffaele Donnarumma, a verificare nel processo lo svolgimento dei fatti, con la versione della ragazza e la linea difensiva del presunto violentatore.

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