“rimborsopoli”

Abbreviato per l’ex sindaco Gravagnuolo

Accolta la richiesta dell’avvocato Francesco Rizzo, legale di Luigi Gravagnuolo, coinvolto nell’inchiesta Rimborsopoli. Dunque, per l’ex sindaco cavese è stato confermato dal gup Paolo Valiante,...

Accolta la richiesta dell’avvocato Francesco Rizzo, legale di Luigi Gravagnuolo, coinvolto nell’inchiesta Rimborsopoli. Dunque, per l’ex sindaco cavese è stato confermato dal gup Paolo Valiante, nell’ambito dell’udienza preliminare, il rito abbreviato condizionato. Il prossimo 10 dicembre, si svolgerà l’istruttoria.

La difesa ha fatto richiesta di sentire Nicola Piepoli, dell’Istituto Piepoli esperto in ricerca statistica, e un consulente tecnico. Viene infatti contestata una fattura di 2mila euro in favore dello stesso istituto di marketing ed opinione. Le indagini avviate dalla polizia giudiziaria sono volte a ritenere che la somma fosse state espletata per attività non connesse a fatti consiliari, riferendosi al periodo precedente alle elezioni politiche. Mentre la difesa di Rizzo punta a dimostrare che quella fattura sia stata emessa dopo le elezioni e quindi legata ad attività consiliari dei gruppi politici.

«Siamo fiduciosi che possano emergere con assoluta trasparenza le ragioni e la vera causale della spesa contestata, in quanto l’ex sindaco Gravagnuolo si è sempre contraddistinto per il rispetto della legge», ha dichiarato Rizzo. Il giudice dovrà pronunciarsi in un’assoluzione o una condanna nei confronti di Gravagnuolo e decidere sul rinvio a giudizio degli altri indagati. A questo proposito, ieri è stata ascoltata anche la tesi difensiva per Marco Senatore, rappresentata dall’avvocato Arnaldo Franco, che si muove sull’insussistenza dei fatti contestati. Ben quarantuno, gli imputati, coinvolti nell’indagine condotta dai carabinieri del reparto operativo di Nocera Inferiore e coordinata dal pm Roberto Lenza della Procura nocerina. Al centro, i rimborsi dei gruppi consiliari per spese di rappresentanza e cancelleria. Una somma ammontante a circa 80 mila euro. L’accusa è di truffa e concorso in peculato.

Davide Speranza

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