«Abbiamo voluto garantire le regole»

Natella (Commissione commercio): «Disattesi punti sostanziali, perciò è stato giusto intervenire»

In difesa dell’operato del Comune in merito al pugno duro avuto nei confronti di Buongiorno Italia, è intervenuto Massimiliano Natella, presidente della commissione commercio: «Quest’anno è stato fatto un bando per i mercatini di Natale con l’obiettivo di stabilire regole certe per garantire un evento che rispondesse ai criteri di grande qualità. Se alcuni canoni fondamentali del bando stesso sono stati disattesi, bene ha fatto il Comune ad agire in questo modo, con lo scopo di avere garanzie e di vederci chiaro, perché è giusto che gli iter amministrativi siano corretti». Natella si riferisce alle contestazioni che hanno portato alla revoca dell’aggiudica del bando, con la chiusura degli stand poi sospesa dal Tar: «A parte il pagamento della Tosap, cosa molto rilevante è la Scia sanitaria, senza considerare che sul lungomare Marconi non ci sono le casette di legno e quella era un’area messa a bando». Il consigliere comunale ammette che non è stato bello intervenire a ridosso di Capodanno, «ma l’amministrazione lo ha fatto, assumendosene le responsabilità». «Non si poteva fare altrimenti – aveva detto l’altro giorno l’assessore comunale all’Annona Dario Loffredo – Abbiamo voluto presentare un bando affinchè si elevasse la qualità dell'offerta, si aumentasse la partecipazione e si coinvolgesse l’intera città. Gli uffici hanno più volte invitato Buongiorno Italia ad ottemperare alle inadempienze, prima in maniera informale e poi attraverso una diffida. Nulla è stato fatto e noi, come prescrive la legge, abbiamo dovuto provvedere». L’assessore ha poi aggiunto che nei prossimi giorni valuterà con gli uffici se ci sono gli estremi per poter chiedere risarcimenti per i danni d’immagine che eventualmente la città ha avuto per quanto accaduto.

Non lo faranno gli esponenti di Buongiorno Italia, i quali però chiamano in causa la mancata sottoscrizione del contratto (allo stato esiste solo una determina) e soprattutto la mancata procedura di preavviso, che avrebbe dovuto precedere il provvedimento immediato della revoca dell’aggiudica del bando, che è giunto come un fulmine a ciel sereno proprio mentre la società torinese si apprestava a chiedere ulteriori informazioni sui coefficienti relativi al versamento della Tosap.

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