«Abbiamo buttato giù quasi tutte le villette» Ma nessuno lo sapeva

Il sindaco Spinelli si difende: «Non volevo strumentalizzazioni» Sileo (Forestale di Vallo): «Queste operazioni vanno condivise»

CASTELLABATE. Le villette della camorra sono state in parte abbattute. Il sindaco di Castellabate, Costabile Spinelli, a seguito dell’inchiesta de “la Città”, risponde di avere provveduto all’abbattimento di 20 dei 26 manufatti abusivi in legno realizzati negli anni Ottanta dai proprietari vicini al clan Nuvoletta attorno all’Hotel Castelsandra. Con un comunicato, il primo cittadino ha voluto definire a che punto sono i lavori. «Io rispondo con i fatti e difendo con forza il nostro Comune e i tanti amministratori del Cilento che molto stanno facendo per la salvaguardia e la crescita del proprio territorio». Nella lettera al nostro giornale Spinelli ricorda che la sentenza del Consiglio di Stato del 2011 intimava al Comune l’abbattimento delle opere abusive, mentre nel frattempo i 600mila euro destinati alla demolizione erano stati revocati dalla Regione. «In assenza di risorse ci siamo prontamente attivati per dare seguito all’ordinanza. La consegna dei lavori è stata effettuata in data 11 maggio 2016, attualmente sono già state demolite 20 delle 26 villette previste in progetto ed i lavori sono in fase di attuazione per oltre il 50 per cento».

La demolizione delle villette di legno arriva dopo 30 anni di silenzio. «Complimenti al sindaco ma è strano che nemmeno noi che sappiamo le cose prima, sapessimo nulla di queste demolizioni. – dice il presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo – L’avremmo raccontato al paese, la storia esemplare di un sud che ha chiuso gli occhi. Una volta tanto il silenzio non è un merito. Ora comunque le ruspe vanno fermate solo quando sarà abbattuto il Castelsandra». Lo stesso Spinelli ha sottolineato che avrebbe dovuto forse dare un po’ di risalto a «un intervento atteso da 30 anni». Ma, dice il sindaco, raggiunto telefonicamente dal nostro giornale, «eravamo in campagna elettorale e ho preferito evitare strumentalizzazioni». Sul posto, però, se non si è fermati da un custode e si ha la possibilità di entrare nel cuore dell’area, non sono visibili tracce di demolizioni in corso, oltre al cartello che le annuncia. Dieci anni fa il Comune affidò il primo lotto ma poi non se ne fece nulla e la Regione revocò i soldi. Ora è arrivata finalmente la svolta almeno per le villette. All’insaputa quasi di tutti. Il capo del Corpo dello Stato di Vallo, Fernando Sileo, cade dalle nuvole: «La Forestale non ne sa nulla, queste cose non si concertano così ma con un dispiegamento di forze, come facemmo quando abbattemmo le case abusive a Montecorice. Ci auguriamo che l’inchiesta de “la Città” aiuti finalmente a demolire l’albergo discarica di cui nessuno parlava piu». (f.f.)

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