Abbattuto il muro al “da Vinci”

Innalzato per separare le aule da quelle del Genovesi, ostruiva le vie di fuga

Nel 2011 la Provincia di Salerno chiuse, con una muratura, le vie di fuga del primo piano del liceo scientifico “Leonardo da Vinci”. Un provvedimento che l’intera comunità scolastica del liceo giudicò assurdo, ma che era stato concepito per separare, anche fisicamente, il liceo dall’istituto tecnico commerciale “Genovesi”. Tra le due realtà scolastiche i rapporti non erano buoni, e la dirigente del “Genovesi” considerava un po’ come degli intrusi gli studenti del “da Vinci”. Questi ultimi, infatti, dopo vari traslochi erano approdati nell’edificio che fino ad allora era stata sede esclusiva dell’istituto commerciale, la cui popolazione scolastica, però, nel corso degli anni si era più che dimezzata. Oltre al muro, furono installate anche delle cancellate nelle scale, cosicché ai ragazzi del liceo era di fatto impedito l’accesso dall’ingresso principale. Le prime rivendicazioni ebbero ad oggetto alcune aule ed ex laboratori, abbandonati e non più utilizzati dall’istituto commerciale, ma che invece servivano al liceo i cui iscritti erano aumentati.

Poi, in seguito alla riorganizzazione degli istituti scolastici provinciali, per il liceo scientifico e l’istituto commerciale è stata prevista una dirigenza unica e questa è stata la chiave di volta per risolvere anche il problema delle vie di fuga, più volte evidenziato dagli studenti del “da Vinci”. Lo scorso anno da una macchinetta per l’erogazione di bibite e merendine, a causa di un corto circuito, si sviluppò una densa nuvola di fumo e studenti e professori furono costretti ad evacuare l’edificio. Un campanello d’allarme a cui ieri si è data la giusta risposta grazie all’impegno della preside Anna Maria Paolino, del professore Silvestro Caputo che ha sempre seguito queste vicende logistiche e, come ricorda il collettivo “Democratici per la Costituzione”, alla pressione esercitata dagli studenti del “da Vinci”. ©RIPRODUZIONE RISERVATA