A Tangeri ha generato 600 imprese e 60mila posti  

Panaro: «Parte la sfida per attivare imprenditori con vocazione internazionale Il Banco di Napoli ha già messo a disposizione un plafond di 1,5 miliardi»

SALERNO. Alessandro Panaro è il responsabile del settore trasporto marittimo e logistica di Studi e ricerche per il Mezzogiorno. Un centro, collegato al gruppo Intesa Sanpaolo, che realizza studi e analisi per contribuire alla diffusione della conoscenza e della cultura economica, e per creare valore aggiunto nel tessuto economico e sociale del Mezzogiorno, nella sua dimensione europea e mediterranea. A lui abbiano chiesto di spiegarci le Zone economiche speciali, d’illustrarci le opportunità per le imprese e le possibilità per creare nuova occupazione.
Finalmente partono le Zes. Che valore aggiunto potranno dare all’economia della Campania?
Finora come Srm abbiamo fatto un grosso lavoro insieme alla Regione, all’Autorità di sistema portuale per costruire il Piano di sviluppo. Ora si fa sul serio. Non è la fine di un percorso ma l’inizio, in quanto si devono attirare gli investitori. E questo è un passaggio alquanto complesso. L’opportunità è proprio quella che ora il nostro territorio ha delle aree che sono destinate ad insediamenti imprenditoriali che possono creare sviluppo e occupazione. In particolare le imprese che possono attivare questo meccanismo attraverso l’esportazione e l’importazione. Perché è questo è il senso della Zes: attirare imprese che abbiano una valenza internazionale. Il Banco di Napoli ha sottoscritto un protocollo d’intesa specifico, prevedendo per le imprese che vanno ad insediarsi nelle Zes 1 miliardo e mezzo di plafond. Adesso è stato creato il contenitore e ora si deve cercare di riempirlo. Sono previste agevolazioni burocratiche e già questo è un bene, ma anche contare su una parte di finanza che sarà assegnata sotto la forma di credito d’imposta, che andrà alleggerire il carico fiscale delle imprese che prevedranno dei progetti validi. Naturalmente le agevolazioni non saranno per tutta la vita ma per un massimo di 7 anni.
Quanto tempo ci vorrà per far andare a pieno regime le Zes?
Il processo di per sé non è rapido, perché vede coinvolte imprese ed infrastrutture. Una delle Zes d’eccellenza del Mediterraneo è quella di Tangeri, che vede coinvolto un grande porto, che fa circa 3 milioni di container, con alle sue spalle una grande free zone dove sono ubicate diverse aziende. Ebbene questa Zes, per andare a regime, ha impiegato 4 o 5 anni. Con questo non sto dicendo che anche da noi, per vedere i risultati finali, ci vorrà questo tempo. Ma è, comunque, un processo dove s’inizierà a fare un lavoro di marketing territoriale, attraendo le imprese e cercando di far sapere al mondo che in Campania c’è una free zone da poter sfruttare. Quindi inizieranno ad insediarsi le prime imprese, a migliorare i collegamenti con il porto, a creare occupazione. E, se avremo fatto un buon lavoro, l’area potrà andare a regime. E allora ci sarà da divertirsi.
Come pensa che possa svilupparsi la Zes a Salerno?
Secondo me ci saranno 2 possibilità. Innanzitutto il porto di Salerno ha ancora margini di crescita. Sono anni che sento dire che scoppia, che è pieno, però gli indicatori continuano a segnare dati positivi anche per il futuro. Questo è dovuto al fatto che le imprese che lavorano nello scalo salernitano sanno fare il proprio mestiere. E, soprattutto, sono imprese che, quando faranno nuovi investimenti, potranno contare su tutta una serie di facilitazioni. Io punto molto l’accento sulle agevolazioni burocratiche, perché il porto di Napoli, come quello di Salerno, nel tempo sono rimasti fermi proprio perché ci sono stati degli intoppi di natura amministrativa. Eventualità quest’ultima che speriamo venga a cadere con la Zes. Inoltre la Regione metterà in campo tutta una serie d’interventi per migliorare i collegamenti con le aree retroportuali. Non facciamo però l’errore di considerare la Zes come lo strumento che, in un solo colpo, risolve tutti i problemi d’occupazione della Campania. Potrà sicuramente dare un importante contributo, se la sapremo utilizzare bene, senza polemiche e discussioni.
Quanti posti di lavoro potrebbe creare la Zes in Campania?
Le do qualche dato. Abbiamo fatto un calcolo, come centro studi, basato sull’esperienza di alcune Zes in giro per il mondo. E già da ora posso evidenziare come una Zes funzionante addirittura possa portare un amento dell’export del 40 per cento. Per quanto riguarda l’occupazione abbiamo fatto una stima prendendo come parametro di riferimento la Zes di Tangeri. Ebbene finora ha generato 600 imprese e 60mila occupati diretti.
Gaetano de Stefano
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