SANITA'

A sud di Salerno è emergenza tumori

L’allarme dei medici di famiglia al convegno di Centola

CENTOLA - Quella che era una preoccupazione legata ad una valutazione empirica sembra essere confermata da dati scientifici. Della “Diffusione delle malattie neoplastiche nel Cilento” si è parlato ieri nel convegno tenutosi all’hotel Kings di Palinuro, nel comune di Centola. Principale organizzatore dell’evento la fondazione Grande Lucania onlus presieduta dal senatore Francesco Castiello , con la collaborazione del Comune, della Fondazione “Bonelli” e dell’associazione Culturale “Gli Angeli di Chiaia”. La problematica relativa all’insorgenza di malattie tumorali nel territorio cilentano è stata esaminata sia sotto l’aspetto medico che dal punto di vista di tecnici, amministratori locali e politici per capire cosa sia possibile fare per migliorare fattori importanti come la qualità dell’ambiente e degli stili di vita. A moderare i contributi al dibattito è stato il direttore del quotidiano “la Città”, Antonio Manzo . I lavori sono stati introdotti dal padrone di casa, il sindaco di Centola Carmelo Stanziola . Il dato allarmante è quello evidenziato da uno studio della Cooperativa dei medici di famiglia “Parmenide”, che ha certificato l’esistenza del problema dell’alta diffusione delle patologie neoplastiche nel territorio a sud di Salerno: il dottor Luigi Di Gregorio , presidente cooperativa, ha evidenzato come da Eboli in giù i dati siano da vera emergenza. Tommaso Pellegrino , oncologo e presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e degli Alburni, ha sottolineato: «A causa del tumore dobbiamo registrare una mortalità alta. Ciò che possiamo fare è una corretta educazione alimentare a cominciare dalle scuole elementari». Tra i relatori anche Valeria Ciarambino , consigliere regionale del Movimento 5 Stelle che ha posto l’accento sul problema dell’assistenza sanitaria: «In Campania non ci sono più tumori che in altre regioni ma è più alta la mortalità. Dobbiamo impegnarci affinché un malato possa curarsi nella sua regione e non andare altrove per avere maggiori speranze di guarigione ». A dare il proprio contributo anche Francesco D’Agostino , docente di Campi Elettromagnetici e Compatibilità Elettromagnetica del Dipartimento di Ingegneria Industriale all’Università degli Studi di Salerno: «Tra le varie fonti di inquinamento vi è l’uso del cellulare sebbene la sua pericolosità non abbia ad oggi un riscontro scientifico certo – ha spiegato – L’inquinamento elettromagnetico, a differenza di quello classico, è un nemico subdolo perché della sua presenza non si ha percezione fisica. Non esiste un futuro senza antenne – ha chiosato il docente nel suo intervento – ma esiste una modalità sicura per la loro installazione. A questo si deve associare, soprattutto per i più giovani, un utilizzo intelligente degli apparecchi in maniera da tutelare la propria salute». A concludere i lavori è stato il generale dei carabinieri Sergio Pascali che fino a pochi mesi fa ha retto il comando del Nucleo Tutela Ambientale: «Dobbiamo lavorare tutti per fermare la Terra dei fuochi ed ogni inquinamento ambientale. Solo così – ha affermato – potremo arrivare a non dover parlare più di eccessiva incidenza dei tumori. Il passato ci insegna che le mafie hanno fatto scempio del territorio nazionale facendo diventare oro la spazzatura ma ora finalmente si vede una luce in fondo al tunnel ». Dal canto suo, il senatore Castiello ha tenuto a precisare come il ruolo della politica sia essenziale nel frenare quella che può essere definita una vera e propria epidemia: «La politica deve impegnarsi per avviare azioni concrete atte a costruire un’alternativa alla realtà che oggi ci ritroviamo ad affrontare – ha sostenuto il parlamentare pentastellato – Solo con il coinvolgimento serio delle istituzioni da una parte, degli organi di polizia e della cittadinanza dall’altra si può concretamente immaginare un futuro diverso e migliore».

Arturo Calabrese