A Sarno serrata e corteo Piano di sosta “congelato”

Il provvedimento è sempre stato avversato da commercianti e residenti Si cercherà di apportare delle modifiche sui punti maggiormente controversi

SARNO. La manifestazione dei commercianti, e non solo, contro il piano della sosta è riuscita. La protesta si è trasformata in proposta e, dopo due ore di intenso dibattito, i manifestanti qualcosa sono riusciti a portarlo a casa. Il sindaco Amilcare Mancusi ha assunto impegni e ha aggiornato l’assemblea spontanea al 13 maggio e dovrà portare risposte alle richieste formulate dalla Confcommercio in un documento e ad altre istanze venute fuori dalla discussione, anche per quanto concerne la sosta dei residenti. Infine, il sindaco dovrà verificare con gli uffici la possibilità di revocare l’affidamento, portando un quadro chiaro anche di quelle che sono le eventuali penalità a cui andrebbe incontro l’ente nell’ipotesi di interruzione del rapporto.

Dalla discussione, è emerso un malcontento generale e un primo concetto di Mancusi: «Se ho sbagliato chiedo scusa e cercheremo di fare tutto quanto è possibile per rimediare». L’assunzione di responsabilità è avvenuta e questo ha aperto anche la strada a un dialogo dal quale è venuta fuori anche l’ipotesi di un boicottaggio generale nei confronti della Multyservices. Intanto, l’altro risultato è che il piano della sosta è congelato. Si è trasferito a dopo una fase di consultazione che doveva essere fatta prima e molti correttivi potrebbero essere di dubbia attuabilità. Comunque sia, va dato merito al sindaco di non essersi sottratto al confronto e di aver riconosciuto colpe che non sono tutte sue. Alle dieci in punto, è scattata la serrata e le saracinesche hanno cominciato ad abbassarsi. Già questo è un fatto che, prima di oggi, raramente in città era avvenuto. In corso Amendola, il principale che porta al municipio, nessuna defezione. Poi, il concentramento è avvenuto in piazza Cinque Maggio, dove, oltre agli esercenti si sono uniti altri cittadini, ognuno con le sue problematiche. La marcia composta si è diretta a palazzo San Francesco e lì è partita una bordata di fischi e di cori contro il piano e l’amministrazione.

Una delegazione è stata ricevuta dal sindaco nella sua stanza, ma i partecipanti al tavolo avrebbero voluto essere molti di più.

Così, è stata aperta l’aula consiliare per favorire una maggiore platea e il dibattito è durato almeno fino all’una, quando sono state tratte le somme ed è stata partorita la strategia contro un provvedimento che nessuno vuole più.

Gaetano Ferrentino

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