A Salerno sei Dipartimenti di eccellenza

Farmacia, Ingegneria dell’informazione, Medicina, Ingegneria civile, Informatica, Chimica e Biologia nella top 100 d’Italia

L’Università degli studi di Salerno porta a casa un nuovo risultato importante a livello di riconoscimento istituzionale, ma soprattutto qualitativo. La notizia arriva con la pubblicazione, da parte del Ministero dell’Istruzione, della nuova classifica dei migliori 350 dipartimenti di tutta Italia. Graduatoria in cui l’ateneo salernitano è rientrato aggiudicandosi posizioni di eccellenza, classificandosi al primo posto tra gli atenei del Centro-Sud nell’elenco dei primi 119 dipartimenti, quelli che hanno totalizzato il punteggio massimo Ispd, pari a 100. L’indicatore standardizzato della perfomance dipartimentale (Ispd), è il nuovo indice messo appunto dal Ministero dell’Universita e della Ricerca, insieme all’Anvur (Agenzia di valutazione della ricerca universitaria).
Ben sei i Dipartimenti dell'Università di Salerno giudicati di eccellenza: Farmacia; Ingegneria dell’informazione ed elettrica e matematica applicata (Diem); Medicina, Chirurgia e Odontoiatria “Scuola medica salernitana”; Ingegneria civile; Informatica; Chimica e Biologia “Adolfo Zambelli”. «Guardiamo a questo risultato con grande soddisfazione, un risultato frutto degli investimenti fatti fin dall’inizio del mio mandato, seguendo la linea di accettare la competizione con le altre realtà, di accettare i nuovi criteri di valutazione che si stavano profilando», dichiara il rettore Aurelio Tommasetti. Il rettore ricorda il difficile percorso intrapreso dall’ateneo salernitano, legato alle non poche difficoltà tuttora presenti nel mondo della valutazione universitaria. «Quest’anno la vicenda della protesta Stop Vqr dei ricercatori, per ragioni ovviamente valide, legate a difficoltà di livello nazionale del sistema università, ci ha posto di fronte a scelte non facili: non caricare i prodotti avrebbe significato danneggiare l’istituzione e i giovani, limitando gli spazi assunzionali». Racconta Tommasetti, il quale si fece carico “di portare la proposta in Senato e Consiglio di amministrazione del caricamento forzato dei prodotti, con grande dolore, forse anche assumendo rischi, per chi minacciava di agire per vie legali». Le scelte da fare sono state tante insomma e non tutte facili, «ma oggi abbiamo sei dipartimenti di area scientifica tutti in classifica e siamo ben contenti», conclude.
Ora l’obiettivo è mantenere alto il profilo della ricerca per superare la seconda tranche di selezioni e rientrare tra i primi 180 dipartimenti. Quelli di Salerno sembrano avere ottime chance. Il dipartimento di ingegneria Diem, è stato premiato soprattutto per la qualità dell’attività scientifica da anni incentrata sull’internazionalizzazione. Il dipartimento salernitano risulta così in tutta Italia secondo solo a quelli di Brescia e Padova, conquistando una posizione di leadership anche rispetto a tutti gli altri grandi atenei e politecnici italiani. «La nostra ricerca è principalmente applicata e trova una forte ricaduta sul tessuto imprenditoriale locale ma anche internazionale», spiega il professore Mario Vento, direttore del Diem. Il dipartimento ha messo a punto una serie di ricerche apprezzate in tutto il mondo come quella della “visione artificiale”. «Stiamo lavorando allo sviluppo di sistemi di analisi video intelligenti, progetto di ricerca che ha trovato supporto finanziario e importanti partnership come quella con la Samsung», racconta Vento, che cita tra le tante eccellenze anche Nite, il progetto di analisi e riconoscimento dei manoscritti in corsivo.
Diversa la strada del dipartimento di Farmacia, diretto dalla professoressa Rita Patrizia Aquino. «L’attività della nostra struttura è improntata principalmente sulla ricerca di base, la quale ovviamente trova applicazione in tantissimi campi: alimentare, farmaceutico, persino cosmetico», racconta Aquino, che tiene a sottolineare come questo importante risultato significhi innanzitutto speranza per tanti giovani. «Rientrare nella classifica dei 180 significa finanziamenti per 5 anni e quindi nuove assunzioni, anche di giovani, nuovi macchinari, nuove opportunità».
Uno dei fiori all’occhiello di Farmacia a Salerno è il progetto “Salus in lactem”, realizzato in collaborazione con la Centrale del latte di Salerno. «La ricerca si sviluppa sulla tracciabilità del nostro latte, uno dei migliori di Italia, e sull’estrazione di principi attivi da usare contro l’ipertensione o come anti ossidanti», spiega la Aquino.
Grande soddisfazione anche per il Dipartimento di Medicina. «Nessuno si sarebbe aspettato il risultato raggiunto oggi, essendo il nostro il più giovane dipartimento di medicina di Italia, insieme a quello di Campobasso». Il direttore Mario Capunzo della struttura erede della Scuola medica salernitana, ricorda che il dipartimento «è ufficialmente nato solo nel 2012, unico nel Sud a costituire un’azienda ospedaliera cosiddetta mista, cioè composta sia da docenti universitari che da medici esercitanti». Il Dipartimentimento di Medicina di Salerno ha già raggiunto tanti risultati importanti nonostante la sua giovane età, tra questi non si può non citare la ricerca condotta sulla Bag3, una proteina di codificazione genetica che potrebbe assumere un ruolo fondamentale nella cura del carcinoma del Pancreas. Capunzo ricorda anche la convenzione con la Nasa nell’ambito degli studi della nefrologia.
Marco Giordano
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