L'inchiesta

A Salerno l'alcol dilaga tra adolescenti e giovani

Dati inquietanti dall’indagine effettuata dall’Asl in piazza Sedile del Campo: non c’è consapevolezza del rischio

SALERNO. Un campione minimo, quello “censito” dall’Unità operativa complessa Dipendenze dell’Asl di Salerno durante l’iniziativa “Non superare il limite, tieni stretta la vita” svoltasi in piazza Sedile del Campo per contrastare l’abuso di alcol tra i giovani. Ma indicativo su come i ragazzi, e non solo, sono sempre più “dipendenti” al consumo di alcolici sottostimando di molto i rischi che provoca l’assunzione di un bicchiere dopo un altro, soprattutto se in rapida sequenza. In 158 – di un'età compresa tra i 15 e i 50 anni,102 maschi e 56 femmine – si sono sottoposti all’indagine effettuata nella serata del 29 ottobre scorso dai medici e dagli operatori dell’Azienda sanitaria locale, che hanno allestito un punto ascolto e prevenzione all'interno di palazzo Genovesi per verificare sia la quantità di alcol ingerito sia le modalità di consumo. I dati emersi – raccolti per di più in prima serata, quando non si è ancora fatto “il pieno” – sono abbastanza inquietanti: il valore massimo in grammi riscontrato tra gli uomini è stato di 2.11 (4 è lo spartiacque con il coma etilico), 1.44 tra le donne, questi i risultati venuti fuori dall’alcol test somministrato a tutti coloro che hanno voluto verificare il loro stato di lucidità. Queste stesse persone – ben 77 di un’età compresa tra i 18 e i 21 anni, 27 minorenni e 28 di età compresa tra i 22 e i 25 anni – si sono anche rese disponibili a compilare una scheda alcolimetrica che potesse comprovare la loro “consapevolezza” dell’alcol ingerito.

La prima domanda riguardava i minuti trascorsi dall’ultimo bicchiere, la seconda la tipologia di alcolico assunto e in quale quantità (birra, vino, superalcolici, alcol pops e aperitivi). Nel questionario si chiedeva di dare informazioni anche sull’età della prima ubriacatura, se avvenuta, e con quale frequenza è capitato di ritrovarsi più che brilli. Fondamentale l’informazione relativa all’età del primo bicchiere e le motivazioni che spingono a bere (per la compagnia, per il piacere in sé, per favorire le relazioni, per gli effetti ottenuti o per l’abitudine).

Nella seconda parte si entrava nel merito dei possibili rischi derivanti dall’assunzione di alcol in grosse quantità, primo fra tutti quello legato alla guida. Si richiedeva il tipo di patente e la tipologia di mezzo abitualmente usato e se ci fosse mai stato, nella storia di ognuno, il ritiro della licenza di guida per stato di ebbrezza. La penultima domanda riguardava lo stato fisico in cui si è soliti assumere alcolici, se a digiuno, durante i pasti o dopo aver mangiato, dato da non trascurare per riscontrare eventuali dipendenze; l’ultima, a risposta multipla, riguardava, infine, la percezione che ogni intervistato aveva in quel momento del suo stato di lucidità: del tutto sobrio; tranquillo; ancora un bicchiere e parto; bello fuori e veramente male, queste le possibili risposte alla domanda diretta “Come ti senti adesso?”.

È bene ricordare che già dopo il limite dello 0.2 consentito per legge, le conseguenze dell’alcol assunto sono percepibili e molto pericolose, si passa dal semplice rossore in volto e grande espansività (0.5) alla vera ubriachezza (1.2 - 2.0), passando per una diminuzione dei freni inibitori e perdita dell’autocontrollo (0.8-1.2). Lo stato in cui sono stati trovati parecchi giovanissimi di sesso maschile evidenziava la perdita del tono muscolare, indifferenza all’ambiente circostante, assenza di reazione agli stimoli benché si riscontrasse tra di loro una resistenza a definirsi ubriachi.

A raccogliere i dati e le testimonianze tra i giovani frequentatori dei bar della movida sono state Rosa Zampetti, a capo del Servizio adolescenti dell’Asl, e Antonella Grandinetti, responsabile del Serd che ora, in accordo con la direzione del distretto sanitario, intendono promuovere altre iniziative per accendere i riflettori sulle dipendenze, sopite o emerse, della fascia più giovane della popolazione.

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