«A Salerno i nemici del tribunale di Sala»

Marcone, presidente dell’Ordine forense: «La soppressione è stata chiesta esplicitamente dall’Anm del capoluogo»

SALA CONSILINA. Si preannunciano particolarmente infuocati i prossimi mesi nel Vallo di Diano dopo la decisione da parte del governo di confermare in via definitiva la decisione di sopprimere il tribunale di Sala Consilina, che sarà accorpato a quello di Lagonegro, in provincia di Potenza. Provvedimento adottato nell’ambito del progetto di revisione della geografia giudziaria su scala nazionale e che ha portato alla chiusura di 31 tribunali (su 37) in tutto il paese, eccezion fatta per le zone ad alto rischio di criminalità organizzata.

Sul piede di guerra soprattutto l’ordine forense del comune capofila del Vallo di Diano, attraverso il suo presidente, Michele Marcone, annuncia di non voler accettare passivamente la decisione adottata dal ministro della giustizia, Paola Severino. «Prendiamo atto con rammarico dell’operato del governo - ha dichiarato Marcone - il provvedimento di soppressione era del resto nell’aria già da tempo».

Il presidente dell’ordine salese punta il dito contro quelli quelli che secondo lui sono i responsabili della soppressione. «A far chiudere il nostro tribunale è stato un mix di incapacità politica e inimicizia verso Sala Consilina e l’intero comprensorio del Vallo di Diano. Mi riferisco in modo particolare alle commissioni giustizia di Camera e Senato, che invece di fare al Guardasigilli una proposta seria di modifica del decreto legislativo, hanno chiesto invece di salvare in maniera indiscriminata tutti i tribunali e anche delle sedi distaccate, fornendo così al ministro un “alibi” per non tornare sui suoi passi».

Tra i principali responsabili della chiusura del presidio di giustizia salese, il presidente Marcone indica in particolar modo l’Associazione magistrati di Salerno. «I nemici di Sala Consilina - tuona infatti Marcone - sono stati a Salerno e la “pistola fumante”, la prova schiacciante è rappresentata dal documento diffuso dell’Anm salernitana con il quale qualche mese fa ha chiesto la soppressione del nostro tribunale per far sì che le sue competenze passassero a quello di Vallo della Lucania o di Salerno. Ora comunque continueremo a lottare per cercare di conservare il presidio di Sala Consilina e ci attrezzeremo eventualmente per l’integrazione con la sede di Lagonegro attraverso il carcere di Sala, anzi, ora è davvero arrivato il momento di spingere per il progetto di realizzazione del nuovo carcere».

Anche Marcone sposa l’idea lanciata dall’assessore comunale di Sala Consilina, Vincenzo Garofalo, di iniziare a valutare seriamente la possibilità di traslocare in Lucania anche con i comuni del Vallo di Diano, «visto che - conclude - per Napoli e Salerno non contiamo nulla e prova ne è il fatto che nulla è stato fatto per salvare il tribunale di Sala Consilina».

Erminio Cioffi

©RIPRODUZIONE RISERVATA