«A Rutino papà sindaco e figlio oppositore» 

Russo (Noi Consumatori) allerta Salvini: «Nelle elezioni del 2017 ci fu un oltraggio alla democrazia»

RUTINO. «Il Comune di Rutino rischia seriamente il commissariamento perché è chiaro l’oltraggio alla democrazia che si è consumato durante la tornata elettorale dell’11 giugno 2017». Sono parole dell’avvocato Giuseppe Russo, rappresentante di Noi Consumatori Castellabate che ha scritto al ministro degli interni, Matteo Salvini, e al Prefetto di Salerno, Francesco Russo, chiedendo l’invio di ispettori che verifichino la presenza di un’opposizione in Consiglio comunale che svolga il suo ruolo di vigilanza e controllo.
«L’amministrazione Rotolo è a gestione familiare - scrive - giacché la minoranza è costituita da figli conviventi di esponenti della maggioranza: su tutti Davide Rotolo, capo del gruppo d’opposizione e figlio convivente del sindaco. La maggioranza governa per il bene del popolo mentre la minoranza controlla e vigila per il bene dello stesso. Orbene - si chiede retoricamente - esiste nel Comune di Rutino una minoranza con tale ruolo? La lista che vinse le elezioni del 2017 prese 384 voti e lo sconfitto soltanto 33, una forbice troppo ampia perché non nasca qualche leggero sospetto».
Tali dubbi vennero già sollevati in passato quando gli amministratori del Comune cilentano, con arroganti post sui social network, minacciavano querele a destra e manca ed a risposta di essi l’esponente dell’opposizione figlio del sindaco ammise pubblicamente come la sua discesa in campo si fosse concretizzata per «evitare il problema del quorum e di conseguenza un sicuro commissariamento del nostro Comune». Tale scelta viene definita «un atto di responsabilità e di coraggio effettuato da ragazzi che hanno voglia di contribuire ad un cambiamento».
Le parole, considerate da Russo un’ingenua ammissione di colpa, erano state affidate a facebook in un post in cui Rotolo figlio dichiarava altresì appoggio in qualsiasi azione atta a tutelare l’immagine di Rutino e promossa da Rotolo padre. «Mi chiedo inoltre come sia possibile che la commissione elettorale abbia a suo tempo permesso alle due liste di candidarsi quando già allora c’era una violazione, domanda che si sta ponendo anche chi di dovere. Con il passare del tempo sto raccogliendo sempre più prove a dimostrazione di quanto da me sostenuto. Ho chiesto - conclude Russo - l’intervento personale del ministro Salvini e del Prefetto Russo ai quali ho già dato la mia disponibilità a lavorare per far luce sulla vicenda».
Arturo Calabrese
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