«A Roma ho lavorato per Salerno»

De Luca in tivvù lascia intendere che l’esperienza di governo sta per finire. Il prefetto a D’Alessio: il Consiglio si pronunci

Nuova puntata nella vicenda che riguarda l’incompatibilità di Vincenzo De Luca. Dopo aver ricevuto i consiglieri Roberto Celano e Raffaele Adinolfi, il prefetto di Salerno Gerarda Maria Pantalone ieri ha inoltrato una richiesta ufficiale al presidente del Consiglio comunale, Antonio D’Alessio, affinché la informi su tutti gli atti adottati fino ad ora dall’assemblea cittadina e sulle azioni prossime che si vogliono intraprendere con relativa tempistica.

La nota era attesa e, quindi, non ha particolarmente sorpreso. Tuttavia, ha impresso una notevole accelerata ai tempi necessari per dichiarare o meno la decadenza di De Luca dalla carica di sindaco. Infatti, già la prossima settimana verrà resa nota la data di convocazione del Consiglio comunale per riprendere la discussione sulla decadenza del primo cittadino.

Può darsi, però, che il problema si risolvi ancora prima. Ieri infatti, ascoltando le dichiarazioni di De Luca nel corso della trasmissione in onda su LiraTv, sembrava che fosse pronto a dimettersi da un momento all’altro dalla carica di sottosegretario. Si tratta solo di una supposizione, ma alcune frasi non lasciavano adito a dubbi. «Il passaggio romano mi serviva – ha detto ad un certo punto – per chiedere che si sbloccasse la situazione della metropolitana, di Porta Ovest, del Teatro e della Cittadella Giudiziaria, rispetto alla quale stiamo ancora lavorando in queste ore. Ho fatto delle cose utili al dì la di qualche chiacchiera invece inutile. Questi mesi sono stati impiegati per lavorare».

E in un altro passaggio ha chiarito: «Se ho avuto tanta pazienza a Roma era anche per chiudere questioni che erano importanti». Un discorso all’imperfetto che non è passato inosservato. Vada come vada, però, De Luca non ha alcuna intenzione di rinunciare a parlare con il presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta. «Aspetto di parlargli – ha spiegato – ma senza angosce particolari: decida, trovi il tempo. Per la verità, avremmo dovuto incontrarci in settimana, ma poi non è stato possibile per diversi reciproci impegni, vedremo la prossima settimana».

E nel corso dell’incontro De Luca ribadirà la necessità dell’attribuzione delle deleghe per poter rimanere a Roma. «Mi auguro che nei prossimi giorni, e non intendo aspettare oltre, si decida sull’organizzazione del Ministero, perché è ancora appeso ed intanto si accumulano ritardi in maniera scandalosa. Non va bene. Così non è possibile andare avanti». Insomma, nonostante quanto sostenuto dal rappresentante del Governo l’altro giorno nella nona commissione della Camera, circa la necessità delle sue dimissioni da sindaco per completare la nomina, per De Luca i termini della questione non sarebbero affatto cambiati.

Intanto, ieri il senatore Franco Cardiello ha chiesto un immediato intervento del presidente del Senato. «È intollerabile che De Luca possa continuare a ricoprire entrambe le cariche. Grasso - ha detto Cardiello – ha il compito e il dovere di calendarizzare con urgenza la mozione di sfiducia».

Angela Caso

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