il rinvio a giudizio

A processo per falso un notaio salernitano

Malinconico a giudizio per aver consentito la vendita di una sede aziendale senza l'assenso dei soci

SALERNO. Dovrà affrontare un processo il notaio Raimondo Malinconico, accusato di falso per aver consentito che l’imprenditore Aldo Lombardi vendesse la sede dell’azienda senza che gli altri soci ne fossero a conoscenza. Questa almeno è l’accusa formulata dal pubblico ministero Marinella Guglielmotti, che dal giudice dell’udienza preliminare Renata Sessa ha ottenuto il rinvio a giudizio sia del professionista sia del cliente, che nel 2006 si era rivolto a lui per sottoscrivere l’atto di vendita di un capannone e del terreno circostante. Un’area di 3.610 metri quadri, che era di proprietà della società “Lombardi e Martucciello” e che secondo gli inquirenti fu alienata a una somma di molto inferiore al valore di mercato. Il prezzo d’acquisto riportato nei documenti risulta fissato in 770mila euro, a fronte di un valore commerciale stimato in 2 milioni e mezzo di euro. Dopo quell’atto di vendita la srl si sciolse, e il socio Vincenzo Martucciello presentò denuncia affidandosi all’avvocato Silverio Sica. Il notaio è accusato di falso per aver attestato che Lombardi, nella sua qualità di amministratore unico, era autorizzato alla vendita dallo statuto societario. «Circostanza non veritiera – accusa il pubblico ministero – non essendo autorizzato dallo statuto o dalla legge a vendere la sede sociale ove si esercita l’oggetto sociale, potere riservato ai soci». Il processo inizierà il prossimo gennaio.

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