A processo la gang di bulli che sfasciò il bar Velia

Disposto il giudizio immediato per Giuseppe De Caro e altri cinque giovani E le difese si preparano a chiedere lo sconto di pena con il rito abbreviato

Andranno a processo senza passare per l’udienza preliminare i sei giovani che lo scorso agosto sfasciarono il bar Velia seminando il panico tra clienti e gestori. Il giudice delle indagini preliminari ha emesso il decreto che dispone il giudizio, accogliendo la tesi dell’accusa secondo cui gli elementi di prova sono così evidenti da non richiedere il vaglio preventivo dell’udienza preliminare. C’è un filmato, registrato dalle telecamere del locale e acquisito dalla squadra Mobile, a testimoniare le scene di violenza che si verificarono la sera del 29 agosto all’interno del bar. Per quei fatti sono tuttora in carcere Giuseppe De Caro (detto Chicco Maresca) ritenuto il leader di un gruppo di balordi già protagonisti di altri episodi di bullismo, e i suoi amici Santo Pecoraro e Gianluca Vicinanza. Sono invece agli arresti domiciliari Ciro Picariello, Armando Mastrogiacomo e Annamaria Gallo, compagna di De Caro.

A scatenare la furia del gruppo fu secondo le indagini il gesto di un 16enne, che senza volerlo avrebbe urtato De Caro. Bastò per scatenare una rissa con tanto di bottigliate e lancio di sedie. La banda provò a giustificarsi parlando di un episodio isolato frutto di qualche bicchiere di troppo, ma per il gip quell’episodio è solo l’ultima scorribanda di una banda dedita alla violenza. Ora le difese (nel collegio gli avvocati Stefania Pierro, Annunziata, Gargiulo e Spadafora) preparano la richiesta di rito abbreviato per ottenere uno sconto di pena e intanto aspettano una nuova pronuncia del Riesame sulle misure cautelari.

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