la lotta alla droga 

A processo la gang dello spaccio I “ventenni” rinviati a giudizio

SALERNO. A processo la gang dello spaccio: i ventenni nocerini che avevano costituito un “sistema” per la vendita di marijuana e hashish. Inizierà a febbraio il processo a carico di Alessio Orefice,...

SALERNO. A processo la gang dello spaccio: i ventenni nocerini che avevano costituito un “sistema” per la vendita di marijuana e hashish. Inizierà a febbraio il processo a carico di Alessio Orefice, 20 anni, Alfonso Passamano, 25, figlio di Mario, già noto per i trascorsi di spaccio, Gabriele Morrone, 37, Emanuel Raffaele Pisanzio, 21, Salvatore Califano, 22, Bianca Coppola, 47, e Vincenzo Attianese, 22. Il rinvio a giudizio è stato deciso ieri dal gip del tribunale di Salerno, Vincenzo Pellegrino.
A portare gli inquirenti sul gruppo facente capo al duo Orefice-Passamano fu un’intercettazione telefonica captata in un’altra inchiesta. Due indagati, infatti, facevano riferimento proprio al giro di spaccio messo in piede da Orefice e Passamano. Quella conversazione apri il filone investigativo con l’individuazione della compagine associativa a delinquere finalizzata alla vendita di stupefacenti. Oltre alle droghe leggere, la gang di ventenni trattava anche cocaina. Il lucroso giro di spaccio era radicato a Nocera Inferiore e gli imputati, attraverso una minuziosa organizzazione, erano riusciti a fidelizzare un sostanzioso “portafoglio clienti”. Le indagini dei carabinieri del reparto territoriale sono riuscite a documentare l’illecita attività, ricostruendo i rapporti tra gli imputati e le modalità di spaccio che si specializzava con la consegna a domicilio. La consegna delle dosi, infatti, avveniva attraverso il classico “porta a porta” con i pusher che si muovevano sotto forma di fattorini.
Durante l’attività investigativa, i carabinieri hanno eseguito degli arresti flagranza, recuperando un grosso quantitativi di stupefacente, a dimostrazione del voluminoso giro di affari messo in piedi dai Passamano ed Orefice, “Alfonso ed Alessio” nelle intercettazioni. In considerazione dell’età dei pusher e, in larga maggioranza dei clienti, i contatti avvenivano attraverso l’applicazione di messaggistica istantanea whatsapp. Gli elementi di prova raccolti dalla procura nocerina e accolti dal gip saranno oggetto della fase dibattimentale che inizierà il prossimo anno al tribunale di Nocera Inferiore.
Massimiliano Lanzotto
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