«A Pagani servono idee nuove»

Calabrese (Sel): «Un uomo solo al comando non fa mai il bene della collettività»

PAGANI. «Non so ancora se mi candiderò al consiglio comunale di Pagani. In questo momento sono un membro di Sel che è un partito di nicchia che ha senso e prospettiva solo se esiste un Pd serio a Pagani ho qualche perplessità». A parlare è Enzo Calabrese da quasi venti anni punto di riferimento del centro sinistra locale. «La novità non è sempre una garanzia, gli ultimi dieci anni sono da esempio. La novità deve essere nei metodi e nelle cose da fare, in questo periodo ho visto tante facce nuove che sono vecchie nell’animo e nei metodi. Pagani vive questa crisi di carattere nazionale della politica. Tutto quello che si muove nell’interesse collettivo, deve essere valutato, promosso e sostenuto. La storia degli ultimi venti anni ci ha dimostrato che il leader, il capo, il sindaco, il presidente, basta vedere a livello salernitano prima che locale, hanno sempre fallito. Si deve ritornare a una politica di carattere collettivo perché l’individualismo porta solo alla nascita di un re o principe che tutto fanno tranne che il bene della collettività. Di questo Pagani non ha più bisogno».

Non ha peli sulla lingua Calabrese neppure quando parla dei nuovi movimenti e associazioni nate in città soffermandosi in particolare sull’associazione È Ora. «Di questo gruppo conosco poco, solo qualche persona che ha la mia stima. Anche se ho avuto la sensazione che si vuole restare relegati in un ambito, dovrebbero, invece, avere una maggiore dimensione di apertura. Se si vuole fare politica, si deve rappresentare tutti non si può pensare di rappresentare un solo segmento. Pagani ha bisogno di politica nell’interesse di tutti».

È chiaro Calabrese. «Per il momento gran parte dello scenario politico locale ha visto l’impegno solo per le ambizioni personali o per l’affarismo camuffato da soddisfacimento di interessi collettivi che alla fine si è limitato solo ad una cerchia di persone che non hanno avuto neppure la furbizia di arricchirsi perché sono stati semplicemente dei dilettanti allo sbaraglio».

Sulle candidature non ha dubbi. «C’è bisogno di un candidato sindaco per il rilancio della città non di una sola parte politica. Bisogna capire se Pagani vuole restare ancora legata al “gambinismo” o costruirsi una prospettiva nuova con un gruppo di persone di buona volontà che possa porre al centro del proprio programma l’interesse collettivo».

Gerardo Vicidomini

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