teatro pubblico campano

A ottobre cartellone sperimentale

Balsamo: «Per il vernissage sarà in città un grande nome nazionale»

«Sarà la casa del Nuovo Teatro». Alfredo Balsamo, direttore del Teatro Pubblico Campano, vuole fare dell’ex cinema Diana «una struttura aperta a quello che un tempo si definiva teatro sperimentale, ossia un teatro fatto di contaminazioni, nuovi linguaggi e anche nuovi media, un videoteatro, per sfruttare al meglio le potenzialità che ci verranno offerte da uno spazio concepito in maniera moderna e tecnologicamente avanzata, con la possibilità di far interagire la prosa con gli audiovisivi e viceversa». Per il taglio del nastro, a marzo, «sarà coinvolto un nome di rilievo nazionale. Ho delle idee, ma preferisco aspettare perchè non ho ancora sondato nessuna disponibilità». Quanto al cartellone, è necessario attendere ottobre.

«Non ho intenzione di proporre spettacoli che siano il duplicato del Verdi, nè tantomeno sulla scia del cabaret del Delle Arti. Non puntiamo nè sul teatro tradizionale, nè su quello più leggero - chiarisce ancora Balsamo - Ho tanti progetti ed una certezza: la proposta sarà di qualità e porterà a Salerno un segmento che manca e di cui forse c’è ancora desiderio e nostalgia».

E’ sfumata, invece, la direzione artistica con la firma del regista Lorenzo Amato, figlio dell’ex premier Giuliano. «In realtà la direzione artistica sarebbe comunque stata la mia. Lorenzo, che all’epoca collaborava con il Verdi, ci avrebbe dato una mano preziosa. Ora è impegnato con il Massimo di Palermo, ma non escludo che possa essere coinvolto in questo progetto di nuovo teatro - ha anticipato il direttore - E’ una persona di profondo spessore, potrebbe darci idee importanti». Stando ad indiscrezioni, nella sala principale dell’ex Diana potrebbe trovare posto anche il festival delle culture giovani Linea d’Ombra. La manifestazione, ideata da Giuseppe D’Antonio, ha avuto negli anni carattere itinerante e non sempre per scelta autonoma, venendo sballottata dal Verdi all’Augusteo, fino al complesso dell’Addolorata. La possibilità di proiettare a tutta altezza sulle pareti della sala interattiva, con la contestuale disponibilità di oltre duecento posti a sedere nella tribuna telescopica, potrebbe consentire di accogliere sia i film per i giurati ed il pubblico, sia concerti, mostre e performance teatrali attraverso le quali il festival ha conquistato ormai un brand riconoscibile.(b.c.)

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