A Matierno tra i ragazzi del grappling

In un quartiere difficile un ingegnere insegna gratuitamente due volte a settimana il rispetto delle regole nelle arti marziali

In quella voglia di combattere, di emergere su un futuro che, almeno all’apparenza, offre poche possibilità c’è tutta la loro tenacia. Occhi, testa e cuore all’unisono per imparare il rispetto delle regole, per quel progetto che li sta facendo diventare l’oro di Matierno. Nessun paragone con la storia dell’olimpionico Pino Maddaloni e del padre Gianni, ma le similitudini tra Scampia e la frazione collinare di Salerno sono parecchie e si vedono. Due periferie facce della stessa medaglia, dove non sempre emerge chi è il più bravo o il più capace. Una realtà complicata, come quelle di tutti i quartieri lontani dalle sfavillanti boutique del centro, ma bella al tempo stesso proprio perché chi emerge qui vince due volte. Ai ragazzi impegnati nelle lezioni gratuite di grappling, disciplina parente dello judo che insegna autocontrollo e umanità, piace apprendere e non arrendersi mai. Domenico, Carlo, Giulio, Ernesto e Gerardo, nomi di fantasia per rispettare la privacy, si conoscevano quasi tutti di vista. Il più grande non supera i 18 anni e ognuno di loro ha un sogno: riscattarsi e riscattare un posto troppo spesso bistrattato. Da quasi due mesi, ogni lunedì e venerdì, si ritrovano presso il nuovo centro di aggregazione di via degli Etruschi, dove ad attenderli c’è l'istruttore Nico Bassano. Nella vita di tutti i giorni fa l’ingegnere, ma la passione per le arti marziali non l’ha mai abbandonata. Tanto da aprire un’associazione, la “MMA Personal Trainer”, e gettarsi in un’avventura condivisa dal Comune di Salerno: sport gratuito per ragazzi e ragazze. Un modo per ritornare alle origini, visto che la sua famiglia vive da anni in viale Carlo De Caro, la zona delle case popolari post-terremoto del 1980. Il resto è storia di sorrisi, prese, posizioni e combattimenti.

«Quando incontro nuove persone e dico che abito a Matierno mi ricordano sempre che qui c’è tanta delinquenza e che le forze dell’ordine sono di casa», dice Domenico, 15 anni, che sogna di aver un lavoro stabile per crearsi una famiglia. «È vero che ci sono ragazzi che decidono di seguire la cattiva strada, ma se io sono qui vorrà dire pure qualcosa. Non frequento il quartiere, ho una comitiva di amici lontano da qui. Ma con questo progetto voglio dare una chance a tutto questo». Ernesto, 18 anni, è il più taciturno. L’esperienza del grappling, visto il suo background con le arti marziali, l’ha subito conquistato. «Studio per diventare perito elettronico e spero di trovare lavoro in questo ambito già dopo l’estate, visto che a giugno sosterrò l’esame di maturità», racconta. «In passato ho avuto problemi con i miei coetanei, quelli più prepotenti. Per questo io qui a Matierno ci abito solo e passo il mio tempo altrove». Le lezioni, però, piano piano, gli sono servite per scoprire un mondo tutto nuovo. «Conoscevo questi ragazzi, ma non li avevo mai frequentati. Sono più piccoli di me, ma c’è rispetto. Matierno non è solo droga, scippi o rapine. Matierno siamo anche noi e Nico che ci insegna cose nuove». Nessuno scontro all’ultimo sangue va di scena sul tatami, ma solo nozioni base di lotta per difendersi da una vita sempre in salita. «A casa mi alleno con papà, lui fa il muratore», afferma Carlo. «Gli dimostro cosa apprendo durante le lezioni, ma abbiamo paura di farci male. Sono contento di venire qui, anche se pratico già pallamano. Per fare qualsiasi tipo di sport si paga, mentre qui è tutto gratis. Ho invitato degli amici a venire, ma preferiscono stare davanti ai bar con la loro moto, magari a fumare. Io voglio diventare un designer di auto, come Pininfarina. Ora frequento le scuole medie e qui mi diverto tanto».

Nico Bassano cerca di coniugare l’antico metodo dei samurai alla tecnica del “fratello maggiore”: un binomio vincente che gli è servito per ottenere la fiducia dei circa 20 ragazzi che, spalmati su tre turni, ogni lunedì e venerdì dalle 18.15 alle 20.30 seguono le sue lezioni. «Io sogno di fare il meccanico per riparare automobili, ma intanto imparo il grappling», sorride Gerardo. «I ragazzi scapestrati ci sono a Matierno, ma chi viene qui non lo è. Sono contento perché ho conosciuto dei coetanei che, qualche volta, avevo già visto in giro. D’altronde qui nel quartiere ci conosciamo tutti. Questo sport mi ha permesso di aver più fiducia in me stesso». A fargli eco c’è Giulio, 13 anni e capelli all’ultima moda. «Da quando vengo qui affronto con più con coraggio le situazioni. E adesso, se necessario, so come difendermi». L’obiettivo di tutti è uno solo: conquistare la tanto ambita cintura al termine del primo ciclo di cors. Il sogno però è gareggiare, su un tatami regolamentare e vincere la scommessa del riscatto. «Spero che possano prendere parte a delle gare regionali. L’ambizione c’è tutta e stiamo lavorando per questo», conferma Bassano. «Loro si divertono e sono felici. Al momento va bene così».

Domenico Gramazio

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