IL FATTO

A Marina di Camerota tornano le “Lamparate”

Appuntamento per i turisti tutte le sere dalle ore 21 sul porticciolo

A Marina di Camerota tornano le “lamparate”. I pescatori arrotondano, i turisti si divertono. Ora che le temperature lo permettono, turisti, famiglie e bambini salgono a bordo delle imbarcazioni per una nottata: pescano al chiarore di luna, osservano la costa, fanno un tuffo al largo e mangiano pesce fresco. La lamparata è un’ antica tecnica di pesca del pesce azzurro divenuta negli anni una tradizione per residenti e pescatori, ma soprattutto un appuntamento imperdibile per centinaia di turisti che, ogni anno, giungono appositamente nel Cilento per vivere, almeno per una notte, un’emozione indimenticabile, che arriva direttamente dal mare. L’appuntamento è nel porticciolo di Marina di Camerota, quasi tutte le sere, intorno alle 21. Gruppi di amici, famiglie, semplici appassionati tutti legati dall'amore per il mare salgono a bordo delle imbarcazioni dei pescatori per poi prendere il largo lentamente, lasciando alle spalle le luci tenue del borgo marinaro. Tra le diverse attività sparse sul porto di Marina di Camerota una delle più originali è quella della Cooperativa Cilento Mare: “Sulle nostre imbarcazioni – spiega il presidente Felix D’Andrea - i turisti ci aiutano ad issare il pesce, si sporcano le mani, e si divertono tantissimo. È tra i passeggeri – racconta Felix -ci sono sempre più ragazzi che per una notte scelgono il mare anziché il casino di una discoteca”. L'equipaggio guida i turisti attraverso gli incantevoli panorami della costa degli Infreschi e li istruisce sugli usi e le abitudini dei pescatori. “Al costo di una cena i passeggeri – continua Felix - hanno la possibilità di osservare la nostra costa selvaggia sotto le stelle, di imparare un’antica tecnica di pesca e soprattutto gustare il sapore impareggiabile del pesce pescato davanti ai loro occhi”. La lampara è una grande lampada a gas, che viene installata su un gozzo per attirare i pesci in prossimità della barca. Poi, sotto lo sguardo attento dei passeggeri, i marinai calano in mare le reti spiegando le tecniche adoperate: “La rete usata – raccontano Marco Cantisani e Lucio Giuliano, i più giovani del gruppo - è una rete a circuizione che stringe i pesci lentamente in spazi sempre più piccoli. Poi viene issata a bordo, rigorosamente a mano, dai pescatori”. Polipi, alici, rombi, triglie e scorfani sono il risultato della pesca che viene sempre accolta con fragorosi applausi dai vacanzieri. Tra enormi banchi di occhiate che passano tranquille sotto la barca, i passeggeri si rilassano in attesa che la cena sia pronta. Poi lo “sbarco” su una delle tante spiaggette accessibile solo via mare dove mentre l'equipaggio si occupa di cucinare, i passeggeri si godono un tuffo nelle acque cristalline. “Ma per avvicinare la gente all’arte della pesca serve l' intraprendenza – spiega Gianpaolo Russo, uno degli accompagnatori – bisogna coinvolgere i turisti nelle attività svelandogli i trucchi del mestiere e raccontandogli gli aneddoti della zona”. “La gente viene qui a rilassarsi, a provare cosa significa pescare. Alcuni vogliono provare con le proprie mani ma, il più delle volte, dopo 5 minuti si stancano”, raccontano i pescatori Marco Lamanna, Gerardo Talamo e Nicola Diotaiuti. “In barca - aggiunge Aniello Lamanna, un altro lupo di mare - si crea subito un’atmosfera cordiale, si diventa una grande famiglia e si trascorre una serata in allegria. Cerchiamo sempre di dare il meglio di noi per lasciare un buon ricordo alla gente che decide di trascorrere una giornata in nostra compagnia”. Dopo un ultimo bagno nelle acque cristalline di Cala Bianca, il comandante fa rotta verso casa. A bordo c'è una pausa limoncello, l'ilarità dilaga e l'equipaggio può finalmente rilassarsi: la battuta è finita.