A Maiori notte in bianco per la festa di Minori 

Nella serata per i giovani concessa una deroga fino alle 5 per le emissioni sonore Le proteste dei tanti turisti rimasti svegli e le scuse del sindaco Capone

MAIORI. Il successo di Minori in White e la notte in bianco dei residenti e dei turisti a Maiori. È il rovescio della medaglia di una festa, che si è svolta nella notte tra mercoledì e giovedì, che è tutta un paradosso: nel logo richiama Minori ma si svolge, da due anni, a Maiori. Colpa, ufficialmente, degli spazi angusti di Minori: dunque Maiori, da buon samaritano, offre gratuitamente l’anfiteatro del porto per una notte dedicata soprattutto agli adolescenti, con dress code rigorosamente bianco. Un’iniziativa privata che fa diventare Maiori una discoteca a cielo aperto, perché la musica suona a palla fino alle 5 del mattino. E costringe, volenti o nolenti, quasi tutti a partecipare alla festa.
Perciò infuriano le polemiche e il giorno dopo le proteste fioccano a iosa. «Non ho chiuso occhio – sostiene inviperita Anna, turista proveniente da Firenze -. Avevo scelto Maiori proprio per la sua tranquillità, invece mi sono ritrovata in una bolgia, seppure solo per una notte. Credo proprio che non ritornerò più in questa cittadina».
Conciliare due modi di fare turismo è difficile, anche perché da tempo Maiori ha scelto di puntare su un target turistico-familiare. E questa è la strada che si ritiene di percorrere anche nei prossimi anni, senza deviare o sperimentare nuove forme di divertimento. Proprio per questo motivo stridono l’autorizzazione e il patrocinio del Comune ad una manifestazione del genere. Comune che ha anche concesso una deroga, fino alle 5 del mattino, per le emissioni sonore.
Il sindaco di Maiori, Antonio Capone, non si sottrae alle proprie responsabilità. E chiede scusa per i disagi arrecati. «Chiedo venia agli ospiti delle case vacanza, degli hotel e ai miei concittadini – evidenzia Capone – se l’evento ha arrecato disturbi alla quiete pubblica e al riposo notturno. Voglio anche precisare come la manifestazione si svolga solo una volta all’anno e che, una volta ogni tanto, si può fare anche un sacrificio. Questo, però, non significa che non comprenda chi giustamente si lamenta. Se anche nei prossimi anni ospiteremo l’evento, giunto al suo decimo anno, sicuramente prenderemo ulteriori accorgimenti per non portare altri disagi ai nostri ospiti. Del resto la festa è dedicata ai figli delle persone che scelgono di villeggiare a Maiori».
Gaetano de Stefano
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