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A maggio la sparatoria al “Dolce Vita”

Era il 18 maggio quando una rissa in discoteca per poco non finì in tragedia. All’interno del “Dolce Vita”, in litoranea Magazzeno, il 22enne Salvatore Lucich e il 17enne R.B. esplosero alcuni colpi...

Era il 18 maggio quando una rissa in discoteca per poco non finì in tragedia. All’interno del “Dolce Vita”, in litoranea Magazzeno, il 22enne Salvatore Lucich e il 17enne R.B. esplosero alcuni colpi di pistola contro il personale della security che gli aveva negato l’accesso al locale. Loro riuscirono a entrare comunque, utilizzando un ingresso secondario che affaccia sulla spiaggia, e seminarono il panico. Quando i buttafuori li videro e provarono a metterli alla porta, i due (nuove leve di un gruppo criminale che vorrebbe raccogliere il testimone del clan D’Agostino) decisero che quello era un affronto da lavare col sangue, incuranti della presenza nel locale di numerosi clienti che si ritrovarono nel mezzo della sparatoria. Alcuni colpi finirono contro una colonna, a pochi metri da una delle sale da ballo. Cinque andarono invece a segno ferendo due addetti alla sicurezza, di 46 e 36 anni, e un cliente del locale, un giovane di 21 anni di San Gennarello Vesuviano, in provincia di Napoli. I tre riportarono ferite alle spalle, agli arti e ai glutei, e solo per fortuna le conseguenze non furono più gravi. Medicati al Pronto soccorso di via San Leonardo, furono dimessi dopo poco. Lucich e il minorenne, entrambi del rione Petrosino, finirono invece in manette e sono tuttoera in carcere. Pochi giorni fa R.B. ha ricevuto la notifica della nuova ordinanza di custodia cautelare, dopo quella per l’agguato dello scorso marzo a via Rocco Cocchia, ed è stato interrogato dal giudice delle indagini preliminari. Anche stavolta ha fatto scena muta, avvalendosi della facoltà di non rispondere.