A Lungomare lanci di petardi e coltellate

Rissa per i fuochi accesi vicino alla villa comunale, in ospedale un ultras granata e un ucraino

È finito a coltellate il festeggiamento per il nuovo anno che un gruppetto di salernitani aveva organizzato tra il Lungomare e la villa comunale. Secondo le prime ricostruzioni stavano accendendo alcuni petardi quando proprio dall’esplosione dei “botti” è nata una discussione con u un uomo dell’Est europeo che era nella zona ed era infastidito dal rumore e dal pericolo di essere colpito. Dall’alterco alla violenza il passo è stato breve: lo straniero ha tirato fuori un coltello e ha ferito a un braccio il 54enne E.L., noto negli ambienti della tifoseria della Salernitana. Trasportato in ospedale, l’uomo è stato medicato in Pronto soccorso con alcuni punti di sutura ed è stato dimesso. Quello che è successo dopo non è ancora chiaro, perché al triage del “Ruggi” è arrivato in nottata anche un ucraino, che si sospetta possa essere l’aggressore dell’ultras granata. Aveva anche lui una ferita da taglio non grave, e non è escluso che possa essere stato colpito da qualcuno che era in compagnia del salernitano ferito e avrebbe poi deciso di vendicarsi. Le indagini però sono ancora in corso e al momento ogni ipotesi – anche quella di due vicende del tutto distinte – resta valida.

Così come non è chiaro un altro episodio avvenuto sempre sul Lungomare, dove un cinquantenne sarebbe stato colpito nella zona lombare da un gioco pirotecnico lanciato ad altezza uomo. Il passante sarebbe stato raggiunto nella zona del coccige, ma non ha riportato lesioni gravi. Non si esclude che la vicenda possa essere collegata agli accoltellamenti nei pressi della villa comunale, ma gli accertamenti su referti medici e testimonianze non sono terminati e per ora non vi sono certezze. Ieri mattina poliziotti e carabinieri hanno acquisito in ospedale i referti di tutti i feriti per lo scoppio di petardi e per gli accoltellamenti, e nelle prossime ore saranno completate le segnalazioni al magistrato di turno per la contestazione di ipotesi di reato. Al Pronto soccorso la situazione è tornata normale solo a inizio mattinata, quando tutte le medicazioni si sono concluse e i pazienti più gravi sono stati trasferiti in sala operatoria. Stavolta nessun momento di intemperanza chi aspettava; il drappello di polizia non ha ancora riaperto ma l’area è stata presidiata dalle guardie giurate dell’istituto “La Doria”. (c.d.m.)

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