A giudizio per i pomodori non tracciati

CASTEL SAN GIORGIO. Affronterà il processo fissato il prossimo tre marzo davanti al giudice monocratico Tarallo l’imprenditore Vincenzo Grimaldi, sessantaduenne titolare della C.p.c., impegnata nell’attività di produzione e conservazione frutta e ortaggi.

Il rappresentante legale dell’azienda risponde di violazioni sulla tracciabilità dei prodotti e di commercializzazione di prodotti malconservati, per un quantitativo di 154mila e 128 barattoli in bianco individuati durante un accertamento svolto dagli uomini della guardia di finanza il ventisei marzo del 2009. Nel corso di quel controllo mirato i finanzieri individuarono il quantitativo di pomodori in bianco, senza l’apposizione dei previsti codici alfanumerici obbligatori per legge per consentire l’identificazione e la provenienza della merce, a salvaguardia del consumatore, con accuse conseguenti di falso fraudolento in commercio. Queste mancanze, con gli uomini delle fiamme gialle che avevano già controllato il deposito materiali avariati, ravvisando un quantitativo sospetto di merce non stoccato in quello spazio apposito, sono sintetizzate nel primo capo d’accusa formalizzato, che accompagna l’altra contestazione di cattiva conservazione dello stesso prodotto.

L’ispezione riporta la presenza di pelati conservati in banda stagnata recante tracce evidenti di ruggine, alcune parti viziate da bombature sospette a segnalare presenza e proliferazione di batteri, con estremi pericolosi per i consumatori. All’accertamento seguì il sequestro dei materiali, disposto dal pm Gianfranco Izzo, procuratore capo a Nocera e titolare personalmente del fascicolo, fino alla disposizione del processo, fissato ora davanti al giudice del tribunale monocratico di Nocera Inferiore per il prossimo mese di marzo.

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