«A Foce Sarno non si può più vivere»

Cattivi odori, continua la protesta dei residenti della frazione dove ora si vorrebbe costruire un impianto di compostaggio

SARNO. «A Foce non si può più vivere». Mentre la centrale a biogas continua a bruciare, sembra sia pronto un progetto per realizzare un impianto di compostaggio nella zona industriale. Il sindaco Canfora sembra essersi schierato contro, ma i residenti, impotenti e abbandonati, continuano a gridare le loro difficoltà. Hanno anche costituito un comitato per dire “No al Biogas” e hanno cercato le istituzioni senza avere le giuste tutele. Si sono battuti con certificati medici alla mano e ora non ce la fanno davvero più e la testimonianza di ciò sono i numerosissimi cartelli “in vendita” affissi fuori le case e i terreni di via Vecchia Sarno Palma.

Non è la terra dei fuochi, eppure nelle fertili campagne di Foce qualcosa è cambiato. È cambiata l’aria, oramai irrespirabile, che provoca conati di vomito e bruciore agli occhi quando ci si viene a contatto per un tempo prolungato. La puzza non si riesce a identificare, ma l’odore acre, come testimoniato dai residenti, aumenta quando “bruciano qualcosa e la centrale è in attività”. Aprire la finestra è diventato un lusso per gli abitanti di via vecchia Sarno Palma: «Dipende da quello che viene scaricato nell’impianto la sera prima».

Ma a far rimanere le finestre chiuse è soprattutto il pullulare di insetti, che invadono le abitazioni e si attaccano addosso. I residenti hanno trascorso l’estate barricati in casa mentre i contadini, invece, l’hanno trascorsa facendo i conti con il magro bottino che la terra ha offerto, dato che i frutti marciscono e le piante seminate o crescono secche o producono frutti malati che, poi, vengono rivenduti alle industrie perché il mercato del fresco non li vuole. Basta fare un giro nei terreni che costeggiano l’impianto per capire che le noccioline non esistono più, i tronchi degli alberi da frutto prendono dalla terra sostanze nocive che li fanno immediatamente essiccare e la terra non è più fertile.

A testimoniare quanto sta accendendo in via vecchia Sarno Palma è la signora Consiglia Fiore, proprietaria di una grande distesa di terreno adibita a colture dal 1989: «Le mie piante di noci e albicocche sono diventate secche. Di notte, da quando c’è l’impianto, sulla vegetazione si posa una sostanza oleosa. Due dei miei operai si sono rifiutati di venire a lavorare in queste condizioni, visto che la centrale a biogas sorge a soli 4 metri di distanza dalla mia proprietà. Abbiamo fatto regolare denuncia, ma da luglio scorso è tutto fermo. Le acque dei pozzi sono contaminate e io sono stata ingannata. Mi avevano detto che accanto al mio terreno ci costruivano una villa e un parco giochi». La signora Fiore porta sulla pelle i segni di quanto sta accadendo. Una forte escoriazione della pelle, dovuta alle punture di zanzare che ha subìto lavorando nel suo terreno, l’ha costretta a sottoporsi a cure antibiotiche e le macchie sono ancora visibili sulla sua pelle.

Ma a Foce purtroppo le condizioni di salute dei residenti sono sempre più in pericolo e l’età dei morti nella frazione è scesa sui 50 anni, nella maggior parte dei casi per la contrazione di malattie oncologiche. Giovanni Lanzetta, residente del luogo e portavoce dei cittadini del comitato “No al biogas”, chiede «ai medici di base di farsi avanti per difendere gli ammalati, di affiancare i residenti con referti alla mano”, perché- dice- “Basta osservare i manifesti dei morti per capire a che età si muore. Chi può smentire questa triste verità?».

Intanto c’è l’ipotesi che un impianto di compostaggio industriale consortile venga costruito proprio nella zona industriale, ma cittadini e sindaco si sono schierati contro questo progetto. «E vero, c’è un atto di Giunta che prevede la “disponibilità" a una eventuale realizzazione di un impianto di compostaggio consortile sul nostro territorio, ma come primo cittadino ritengo opportuno non realizzare tale impianto nella nostra città. Sarno ha già dato con l’impianto di biogas e la mia priorità, come sindaco, è e sarà sempre la tutela dell'ambiente e della salute dei miei concittadini».

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