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«A Cala Bianca dobbiamo conciliare la tutela con l’uso»

CAMEROTA. A settembre partirà un coordinamento tra il Comune di Camerota e gli altri enti interessati alla tutela di Cala Bianca per una fruizione eco-compatibile della costa. Lo annuncia Antonio...

CAMEROTA. A settembre partirà un coordinamento tra il Comune di Camerota e gli altri enti interessati alla tutela di Cala Bianca per una fruizione eco-compatibile della costa. Lo annuncia Antonio Romano, sindaco di Camerota, che ha già avviato i primi contatti per portare avanti un progetto condiviso. Cala Bianca è stata eletta “spiaggia più bella d’Italia” da un sondaggio on line lanciato da Legambiente ma la sua inclusione all’interno dell’area marina protetta di Masseta-Costa degli Infreschi richiede un’attenzione speciale per salvaguardare due esigenze: la tutela di beni ad valore ambientale e paesaggistico come spiagge e grotte e lo sviluppo nel rispetto dell’ambiente.

«Le spiagge devono essere accessibili – afferma Romano –ma sempre nel rispetto della natura. In tal senso ho già sollecitato il direttore generale del Ministero all’Ambiente, durante la premiazione a Grosseto per il riconoscimento alla spiaggia di Cala Bianca, per una veloce approvazione del regolamento per la gestione dell’area marina protetta. Inoltre, in occasione della prossima festa del pescatore, in programma a metà settembre, si darà il via agli incontri con il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Legambiente, gli operatori del settore (dalla pesca alle cooperative di trasporto marittimo) per creare un coordinamento unico, che permetta di usufruire di queste bellezze ambientali, ma senza danneggiarle».

Delle idee su come evitare danni al litorale, limitando l’impatto umano, già ci sono, come i “presidi ambientali” e altri interventi soft. «Stiamo puntando ad una gestione eco sostenibile dell’area marina protetta con azioni mirate alla tutela di grotte, spiagge e costa – specifica il sindaco – pensando ad esempio a motori elettrici per le navette e attrezzature ecologiche numerate per le spiagge. Il nostro pensiero per lo sviluppo del territorio è che queste aree vanno tutelate ma allo stesso tempo garantendo l’utilizzo ed in tal senso si agirà in modo congiunto con l’Ente Parco e Legambiente per garantire un equilibrio tra la presenza dell’uomo e la salvaguardia della natura».

Temi, questi, che saranno approfonditi stasera durante la presentazione del libro “Non nel mio Giardino” del professor Vincenzo Pepe, presidente nazionale del movimento ecologista “Fare Ambiente”, che si terrà alle 21 alla terrazza Simon Bolivar sul porto turistico di Marina di Camerota. Interverranno tra gli altri Antonio Romano e Rosa Anna Mazzeo, direttrice del Muvip, l’Ecomuseo Virtuale Paleolitico di Marina di Camerota di recente inaugurazione. «Questo libro – aggiunge il professor Pepe – nasce perché l’Italia ha bisogno di un turismo ragionevole. Il nostro giacimento culturale non va mummificato, ma tutelato e allo stesso tempo vissuto. L’uomo non può essere solo osservatore, ma deve essere anche consumatore responsabile, riuscendo a vivere in equilibrio con l’ambiente».

Rosamaria Morinelli

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