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A Battipaglia non è un bell’ambiente 

La Cisal chiede alla sindaca di ripensare all’ipotesi Fonderie ma anche l’Asi dice no. Compostaggio: il Comitato contro Etica

BATTIPAGLIA. Tra fonderie e compostaggio, tiene banco a Battipaglia il dibattito ambientale. I sindacati chiedono alla sindaca Cecilia Francese di aprire le porte alla famiglia Pisano, ma alla delocalizzazione, che per il Consorzio Asi è pura fantasia, gli ambientalisti dicono di no. E intanto i “no-compost” attaccano la sindaca e i suoi.
La lettera. «Riveda la sua idea sulla delocalizzazione delle Fonderie Pisano, che non inquinano più». Lo scrive Luigi Vicinanza, sindacalista provinciale della Cisal, in una lettera indirizzata a Cecilia Francese. Sette giorni fa la prima cittadina aveva opposto un netto diniego all’ipotesi d’un trasferimento a Battipaglia dello stabilimento siderurgico. Ora Vicinanza le chiede «di guardare in faccia i padri di famiglia e di avvalersi di consulenti prima di decidere negativamente». E propone: «Firmi un accordo prevedendo d’assumere il 20 per cento d’operai a Battipaglia». Una lettera che inevitabilmente suscita polemiche. «La vocazione agricola del nostro territorio non ci consente d’ospitare le fonderie», tuona Alfredo Napoli, presidente del circolo cittadino di Legambiente “Vento in faccia”. «Il 50 per cento del nostro suolo è già stato consumato a danno dell’agricoltura».
Il no di Visconti. Man forte alla sindaca dal presidente del Consorzio Asi, Antonio Visconti. «L’ipotesi del trasferimento delle fonderie a Battipaglia non esiste nemmeno: lo dico perché lo so», spiega il numero uno di un Ente che, forte d’una sentenza del Consiglio di Stato, è legittimato a dire l’ultima parola sulle iniziative imprenditoriali in zona industriale. E il commercialista battipagliese ribatte pure a chi ritiene che l’area di crisi industriale complessa, proposta dai vertici della Regione Campania, possa essere un contentino per ammorbidire l’amministrazione comunale: «Abbiamo collaborato con la giunta regionale campana, e posso assicurare che le scelte per l’area di crisi sono figlie di studi precisi; altro che contentino». Visconti aggiunge: «Non c’è spazio per le fonderie a Battipaglia». Neppure nell’area ex interporto: «Ci sono altri progetti». E chiede al Comune di collaborare con l’Asi dopo i pronunciamenti giudiziari sul caso Agrifina: «S’affidino ai tecnici del Consorzio, che hanno già chiara la linea; vogliamo sanare le situazioni degli imprenditori in bilico, se in regola con piano d’assetto consortile». Sulla questione Asi, intanto, Gerardo Motta ha presentato una mozione consiliare: «Si decida in consiglio sulle azioni da intraprendere».
Compostaggio. Gli attivisti del comitato “Non vogliamo il sito di compostaggio”, sono stizziti dalle dichiarazioni della sindaca e dalle «bugie di Etica». Chiariscono che, in occasione del flashmob di giovedì mattina dinanzi al palazzo del municipio, non s’è verificato «nessun assalto», e «non c’erano striscioni, ma soltanto semplici fogli A4». Aggiungono che «si chiedeva di essere ricevuti per vedere il ricorso contro l’impianto di compostaggio, e non la delibera di incarico per fare il ricorso». E sui cori contestati e le accuse di toni folcloristici: «Riprendevamo lo slogan della sindaca “Cecilia c’è?”, e quindi il folklore lo abbiamo preso in prestito da loro». Criticati perché ritenuti politicizzati, i “no-compost” replicano: «Sul palco, il 22, sono saliti perché gli abbiamo dato la possibilità di dire alla città cosa avevano fatto e cosa avrebbero fatto e un consigliere di maggioranza ha chiesto che salisse anche l’opposizione». Sullo stesso tema, Vincenzo Inverso di Centristi per l’Europa dice che «tutti sanno che il nuovo impianto si farà, quindi la sindaca dovrebbe parlare alla città chiaramente, per chiedere insieme e ottenere certezze per la salute, opere infrastrutturali di mitigazione e bonifiche delle discariche».
Carmine Landi
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