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“4orSolis”, il quartetto d’archi ospite di Radio Unis@und

FISCIANO. Dopo l’ottimo esperimento che li ha condotti al fianco delle migliori voci pop italiane (“R.Evolution”), dopo il viaggio nella napoletaneità al fianco di Peppe Servillo (“Spassiunatamente”),...

FISCIANO. Dopo l’ottimo esperimento che li ha condotti al fianco delle migliori voci pop italiane (“R.Evolution”), dopo il viaggio nella napoletaneità al fianco di Peppe Servillo (“Spassiunatamente”), dopo aver girovagato tra jazz (“Luna Nuova”) e world, il Solis String Quartet ritorna ad essere protagonista della propria scrittura creativa in un album di enediti titolato semplicemente “4orSolis”. Oggi il quartetto di archi (Vincenzo Di Donna e Luigi De Maio ai violini, Gerardo Morrone alla viola e Antonio Di Francia al violoncello) saranno protagonisti al Campus di Fisciano alla trasmissione radiofonica Open Space, su Radio Unis@und, la radio ufficiale dell’Università degli Studi di Salerno.

Qui, saranno presentati i brani del nuovo disco presentato con uno showcase inserito nell’ambito del “Maggio dei monumenti”. Il concerto si è svolto nella Sala Scarlatti del Conservatorio di San Pietro a Majella. Un luogo simbolico per i Solis, lo stesso dove hanno studiato e dove sono cresciuti insieme nella consapevolezza che solo partendo da una profonda conoscenza della tradizione e delle forme della musica classica, della musica “forte”, si può iniziare con successo un percorso musicale moderno e contemporaneo. E pigiando forte sul pedale della contemporaneità, il Solis è riuscito in quel dialogo costante tra le musiche, capace di vestire la popular song di quel gusto cameristico ed intimo che ha offerto all’ascoltatore, nuovi punti di vista nell’ascolto. Un giro del mondo che ritorna, se pur solo con gli archi, nelle musiche di questo nuovo cd nel quale gli echi dei territori praticati risuonano tra le note. I dodici brani «sono numerose e sapienti alchimie di suoni e ritmi; brani originali e reinterpretazioni che - senza troppe sofisticherie ed artifici tecnologici, in presa diretta, potremmo dire - tornano alla purezza di quella straordinaria fabbrica di emozioni che da secoli è il quartetto d’archi».

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