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È un fallimento il bando per il servizio di taxi

Servizio taxi in città: un’iniziativa flop oppure un’opportunità mancata? Tra le due la prima per l’amministrazione comunale che nel corso dell’ultima assise cittadina ha fatto sapere che al bando...

Servizio taxi in città: un’iniziativa flop oppure un’opportunità mancata?

Tra le due la prima per l’amministrazione comunale che nel corso dell’ultima assise cittadina ha fatto sapere che al bando per le licenze taxi avviato dal precedente esecutivo (alla fine del mese di febbraio dello scorso anno) hanno preso parte solo due concorrenti su cinque concessioni poste in gara.

Un esito forse atteso considerata la già problematica situazione del trasporto pubblico e, in generale, della mobilità in città alla quale la giunta Servalli, e in particolare l’assessore Paola Moschillo, sta lavorando per porre rimedio soprattutto per quanto riguarda il destino del Cstp, del deposito mezzi e dell’area Metropark.

Per Marco Galdi, però – fautore di un bando di concorso pubblico il cui obiettivo sarebbe stato quello di incentivare ulteriormente il flusso turistico nella città dei portici sfruttando le cinque aree di sosta dislocate in punti strategici sul territorio (due in piazza di Marinis, una via Gaudio Maiori, una in viale Crispi e una in piazza San Francesco) –, al cambio di poltrona, la possibilità di attivare il servizio taxi non sarebbe stata sfruttata al meglio.

«Che fine ha fatto il sogno di una città turistica sulla base di un numero di presenze che è aumentato di 45 mila unità negli ultimi cinque anni? – si è chiesto l’ex sindaco –. Evidentemente il bando per le licenze non è stato sufficientemente pubblicizzato e buttare la spugna senza riproporlo vuol dire rinunciare all'idea di una vocazione turistica della nostra città. Ad ogni modo non può essere considerato un fallimento, la creazione anche di un solo posto di lavoro non è mai un fallimento». La polemica continua.

(g. f.)

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