È terminata la protesta sul tetto

Resta il presidio degli operai della Ergon di Polla per gli stipendi arretrati

POLLA. I cinque operai della Ergon impiegati presso la piattaforma di Polla, sono scesi ieri mattina dal tetto di un impianto dismesso dove hanno trascorso un giorno e una notte intera in segno di protesta per il mancato pagamento di sei mensilità arretrate. Carmine Prato, Antonio Esposito, Vincenzo Manzione, Pasquale De Santis e Giuseppe Sacco reclamano circa 15mila euro.«Ci sentiamo abbandonati - hanno dichiarato i cinque lavoratori - abbiamo passato la notte al freddo e nessuno si è degnato di venirci a dare delle risposte».

Intanto lunedì sera si sono registrati momenti di tensione quando uno di loro, Carmine Prato, sicuramente provato dalla situazione ha avuto un malore. Si è reso, dunque, necessario l’intervento dei sanitari del 118. Il medico di turno, salito in cima all’impianto, dopo averlo visitato ne ha disposto il ricovero in ospedale. Prato, tuttavia, si è rifiutato, scegliendo di continuare la protesta. «Voglio rivolgere un appello alla cittadinanza – ha dichiarato ieri mattina l’operaio – che vengano tutti a rendersi conto della penosa situazione in cui siamo».

I cinque dipendenti della piattaforma di Polla sono scesi dal tetto dell’impianto, ma continuano a restare in presidio. Il commissario liquidatore Giovanni Siano nella tarda mattinata di ieri ha avuto un incontro chiarificatore con i cinque. Gli operai del cantiere nei giorni scorsi avevano sperato di poter ricevere gli stipendi arretrati dopo aver appreso che il comune di Polla aveva iniziato a pagare i debiti contratti con la Ergon negli anni scorsi. I lavoratori hanno pensato che il versamento di una prima tranche dei soldi dovuti alla Ergon avrebbe portato nel giro di pochi giorni al pagamento degli stipendi arretrati.

Erminio Cioffi

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