È scontro in Forza Italia a Salerno Chiesto il cambio dei dirigenti

Zitarosa: «Se una squadra non vince si sostituisce l’allenatore». Chiaro il riferimento a Fasano E Ciccone rincara la dose: «Nessuno può andare a caccia di poltrone senza avere i voti»

SALERNO. «Se una squadra non vince sostituisce l’allenatore». Usa una metafora calcistica Peppe Zitarosa, consigliere comunale di Forza Italia, ma l’input che invia al partito è chiarissimo: chi perde deve andare via. Destinatario del messaggio è il commissario provinciale Enzo Fasano, che poco prima aveva confermato la sua volontà di continuare a guidare i forzisti salernitani, convinto che alla prossime politiche si possa anche vincere. Fasano, prima dello sfogo di Zitarosa, aveva pure gettato l’acqua sul fuoco delle polemiche, sostenendo come «in Forza Italia tutti siano liberi di esprimere il proprio pensiero» e assumendosi «le responsabilità di qualche errore». Il mea culpa, tuttavia, non serve a nulla. Perché Zitarosa sconvolge tutti i piani e dice la sua, prendendo di sorpresa un po’ tutti: «Le nomine non devono più essere calate – tuona il vice presidente del Consiglio comunale – né da Roma e né da Napoli. Dobbiamo decidere noi e, per questo, deve essere convocato immediatamente il direttivo, in quanto le scelte devono essere fatte a vantaggio del partito. Anche alle provinciali abbiamo commesso delle leggerezze, proprio per accontentare qualcuno. E per questo motivo non siamo riusciti ad avere un secondo eletto». L’out out di Zitarosa giunge proprio nel giorno in cui, almeno nelle intenzioni di Fasano, doveva essere fumato il calumet della pace, dando prova, davanti a tutti, d’unità. L’occasione è l’elezione a consigliere provinciale di Guglielmo Fiscina, fortemente voluto e sostenuto da Zitarosa e da Lello Ciccone che hanno voluto mostrare i muscoli e dare una prova di forza. Il clima di festa, tuttavia, resiste fino agli interventi di Ciccone e Zitarosa. E proprio Ciccone lancia l'assist a Zitarosa: «Nessuno può andare a caccia di poltrone – rimarca l’ex assessore comunale – senza avere voti. Questo l’ho detto chiaro e tondo a Fasano, evidenziando come Forza Italia debba necessariamente cambiare passo. Io resto con i berlusconiani ma voglio costruire un partito su questi presupposti. Dobbiamo lasciare la porta aperta e accogliere chiunque».

Dunque, al di là delle frasi di circostanza, Zitarosa e Ciccone in un certo senso sfiduciano l’attuale governance. Più che la “testa” di Fasano (anche se la provocazione oramai è lanciata) l’obiettivo è un rimpasto nel direttivo. Traguardo quest’ultimo anche difficile da raggiungere, in quanto il coordinatore provinciale ha già annunciato che non ci saranno repulisti. Perciò la partita si sposta sulla nomina del coordinatore cittadino che, a questo punto, dovrà necessariamente essere un personaggio gradito sia a Zitarosa che a Ciccone, per scatenare ulteriori polemiche. E Fiscina? Nella bagarre non si scompone. Annuncia battaglia a Palazzo Sant’Agostino, promettendo ferro e fuoco già dal prossimo consiglio provinciale. E invita Forza Italia a ritornare tra le gente e «a riscoprire il porta a porta», dando pure la sua disponibilità ad un ruolo dirigenziale nel partito «qualora mi venisse chiesto».

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