È polemica sui vincoli nell’area archeologica 

La tesi di Palumbo sugli interventi scatena gli altri candidati alla carica di sindaco Al centro della discussione la legge Zanotti-Bianco e il divieto di edificare

CAPACCIO PAESTUM. Vincoli nell’area archeologica che è sottoposta alle limitazioni imposte dalla legge 220 Zanotti-Bianco, e possibilità di intervenire urbanisticamente in un’area dove vige il divieto di edificabilità entro mille metri dalle mura. È questo l’argomento che sta tenendo banco a Capaccio Paestum a pochi giorni dal voto.
Ad attaccare il candidato sindaco Franco Palumbo, per aver «millantato una fantomatica legge 221», è il candidato sindaco Franco Sica: «Se Palumbo pensa di condizionare la campagna elettorale citando articoli di legge a proprio uso e consumo, deve sapere che offende intelligenza e cultura dei cittadini. L’articolo 59 della legge 221/2015, tratta argomenti diversi dai vincoli della legge 220/1957 nell’area archeologica, disciplinano problemi ambientali. Quello che dice non è realizzabile, i cittadini oramai non credono più alle favole».
Puntuale la replica di Palumbo: «A Sica manca la terra sotto i piedi e continua a dire fesserie. Riguardo le possibili soluzioni per l’area vincolata della 220, ho proposto la possibilità di intervenire con il Contratto di paesaggio (analogo al contratto di fiume). L’articolo 59 della Legge 221/2015 stabilisce l’ambito di applicazione, definendo i “contratti” come “strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata”. È possibile intervenire con il nuovo Piano urbanistico comunale in ambito perequativo e negoziato, prevedendo interventi, a medio e lungo termine, con meccanismi di garanzia per le famiglie residenti attraverso possibilità di riconoscimento di opere di rigenerazione urbana in accordo con il ministero di competenza, per attuare attività derivanti dagli atti di programmazione».
Attacca Palumbo anche il candidato sindaco Angelo Quaglia: «I falsi di Palumbo non sono quadri, ma le bugie e le stupidaggini che va dicendo. Dopo i dati relativi alla modifica della legge 220, durante le sue sagre paesane l’ultimo falso effetto speciale riguarda la visione al pubblico del progetto master plan di riqualificazione di piazza Santini e del cinema Miriam, che è di proprietà dell’architetto Alfonso Di Masi del 2005, portavoce del nostro movimento. Potevamo metterlo in piazza noi, ma non lo abbiamo fatto».
«Chi promette che la 220 sarà cambiata – evidenzia il candidato sindaco Nicola Ragni - dice bugie che sono colossali. L’unico modo è quello di un piano di recupero da mettere a punto con la Soprintendenza e con il Parco archeologico. Nell’area potrebbe essere realizzato un campo da golf, una struttura avrebbe un ritorno economico e anche in termini di posti di lavoro».
Interpellare i cittadini è la linea del candidato sindaco Antonio Bernardi: «Seguiremo le proposte del direttore del parco per integrarlo con il volere dei cittadini e per creare una situazione indolore per tutti».
Punta sul Puc il candidato sindaco Italo Voza: «Sono convinto che il Puc e soprattutto una pianificazione urbanistica faccia in modo che ci sia una riqualificazione dell’area della 220, sempre comunque nei dettami di organismi sovracomunali. I residenti devono vivere in tranquillità e penso si possa iniziare un percorso in tal senso».
Angela Sabetta
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