È l’ora del “contributo scolastico” Rifondazione: «Non è obbligatorio»

Il partito della sinistra ricorda che le quote stabilite dai consigli d’istituto sono volontarie e non hanno rapporti con l’iscrizione dei ragazzi.

Presto inizieranno le iscrizioni scolastiche. Per le scuole superiori, alle famiglie molto spesso viene richiesto il pagamento del cosiddetto “contributo”. Una cifra che non è obbligatoria, perché è deliberata dai Consigli d'istituto. Il contributo, quindi, è volontario. Lo ricorda in una nota il partito di Rifondazione comunista: «Il comma 622 della legge 296/2006 (finanziaria 2007) stabilisce che non è consentito imporre tasse o richiedere contributi obbligatori alle famiglie per l'espletamento delle attività curriculari e di quelle connesse all'assolvimento dell'obbligo scolastico. Tale concetto è stato ribadito nell'ultima nota del ministero al riguardo, la n. 593 del 7 marzo 2013». Rc sottolinea che le scuole non hanno la titolarità impositiva, per cui non possono obbligare nessuno a versare una quota e non possono rifiutare la domanda di iscrizione per non aver pagato tale contributo. «Le scuole italiane - conclude la nota - tacciono sulla volontarietà del contributo poiché si trovano in una situazione altamente disastrosa e per evitare problemi di bilancio, utilizzano tale stratagemma volto ad avere una nuova liquidità».