Vogliamo la serie B

Il calcio è un business, chi vi investe non lo fa perché è un mecenate di Morattiana memoria, ma solamente per raggiungere profitti per la propria azienda. Tutto questo ce lo ripetiamo da tempo, ne siamo consapevoli e per niente turbati anche se noi apparteniamo a quelli che soffrono, si appassionano, amano i propri colori venerandoli come una sacra reliquia che abbiamo consegnato al’Unesco affinché li preservi come un patrimonio dell’umanità. Ma a pensarci bene, per noi tutti quei colori granata sono già un patrimonio dell’umanità. Certo, il calcio ha perso i valori costituenti che gli hanno consentito di diventare una disciplina planetaria, ma nonostante tutto per noi questa passione non è cosa privata ma bene comune. Ovvio che sappiamo fin dall’inizio che il provvidenziale arrivo del duo Lotito-Mezzaroma, che non finiremo mai di ringraziare, non è dovuto al fascino che Salerno può offrire a chi la visita, bensì ai bacini economici che la stessa consente di utilizzare. Nulla di strano, si tratta de lapalissiana e di nient’altro. Per questo il popolo granata, in alcune circostanze borbottando, in altre mostrando il muso duro in altre ancora gli occhi più mansueti, ha accettato le furiose invettive del co patron Claudio Lotito quando chiedeva, esasperando i toni della discussione, diecimila presenze allo stadio. “Io con mio cognato – sosteneva il buon presidente – possiamo allestire una squadra competitiva in soli tre giorni, ma voi dovete venire allo stadio altrimenti mollo tutto”. Ecco, il popolo granata ha accettato questa “richiesta”, fornendo fiducia incondizionata già ad agosto e continuandolo a fare durante il non esaltante campionato fino a qui disputato dall’undici granata. Il popolo granata ci ha messo soldi e faccia, ricevendo in cambio parecchie umiliazioni. Non tutte le ciambelle riescono col buco, direbbe qualcuno, e non sempre si può vincere potrebbe aggiungere qualcun altro. Si potrebbe essere d’accordo, ma non nel caso della Salernitana che aveva vinto il proprio campionato già ad aprile consentendo, così, alla dirigenza ben più di soli tre giorni di lavoro per poter rinforzare una rosa di calciatori che doveva solamente essere migliorata per poter ambire ad altre mete importanti. Ci avete provato, in ritardo, e avete sbagliato adesso fate presto, e non considerate queste delle pretese assurde. Il popolo granata ha risposto presente, e per questo è legittimato a chiedere il salto di categoria. Fate presto, noi vogliamo, perché la meritiamo, la serie B.